In chiusura le nomine dei direttori sanitari e amministrativi in Sicilia, dopo l’ultimatum del presidente della Regione Renato Schifani. Il direttore sanitario dell’ospedale Civico di Palermo dovrebbe Domenico Cipolla, attuale primario del pronto soccorso dell’Ospedale dei Bambini. Il direttore amministrativo dovrebbe essere Vincenzo Barone.

I vertici nominati a Catania

Nominati, finalmente,  i cinque vertici di Asp e aziende ospedaliere catanesi in sospeso. I ras locali del centrodestra hanno trovato , pur con un residuo di mal di pancia e di vendette in sospeso,  la quadra nelle ultime ore, dopo vertici di partito (decisivo è quello di Fratelli d’Italia nella villa di Ignazio La Russa a Ragalna) e confronti incrociati. E così, dopo mesi di stallo, i direttori generali, armonici e simultanei come in una figura di nuoto sincronizzato, hanno firmato i decreti di nomina, rispettando l’ultimo ultimatum: il 2 settembre.

Il puzzle

Come scrive la Sicilia, in un articolo di Mario Barresi, si è trattato di risolvere un complicatissimo puzzle nel quale il segretario particolare del governatore, Marcello Caruso, anche in veste di commissario regionale di Forza Italia, con il prezioso aiuto del potente dirigente dell’assessorato, Salvatore Iacolino, ha dovuto incastrare i voleri degli alleati in ogni provincia.

Chi sono i cinque direttori

All’Asp il conteso ruolo di direttore amministrativo va a un nome a sorpresa: Tamara Civello. Iblea, under 50, dirigente non generale dell’assessorato alla Salute, ultimo incarico da dirigente amministrativo a Modica. Esperta di bilanci, molto amica dell’ex dirigente Letizia Di Liberti, viene indicata come una una tecnica fortemente caldeggiata dall’assessorato e dalla presidenza.

Il  titolare dell’altro posto di vertice all’Asp è cambiato rispetto agli assetti di qualche settimana fa: il nuovo direttore sanitario sarà infatti Giuseppe Reina. Lo stimato primario di Malattie infettive è uno dei risultati del cambio di passo di FdI, che, dopo aver concordato la linea sulle nomine sanitarie (e non solo) nel vertice da La Russa, ha battuto i pugni sul tavolo con gli alleati.

E così, oltre a Reina (per il quale s’è speso molto il deputato regionale Giuseppe Zitelli, per conto dell’ala musumeciana dell’eurodeputato Ruggero Razza), i Fratelli di Catania strappano anche l’altro ambito posto libero al Garibaldi: il nuovo direttore sanitario sarà Mauro Sapienza, apprezzato primario di Medicina interna a Enna, per la gioia del presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno.

La partita del Cannizzaro

Infine, il Cannizzaro: Monica Castro, dirigente del Policlinico (apprezzata dalla Lega di Luca Sammartino) è il nuovo vertice amministrativo, con la conferma di Diana Cinà a direttrice sanitaria spinta dall’eurodeputato e coordinatore forzista etneo Marco Falcone.

Mannino: “Nomine giochi di potere”

La sanità siciliana è al centro di un continuo ciclone che rimescola le carte del potere, in uno scacchiere in cui il diritto alla salute dei cittadini è l’ultimo dei pensieri dei protagonisti di questa girandola. Quando si comincerà a parlare di piano sanitario e degli interventi necessari per rimettere in sesto la sanità pubblica?” Lo dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, a proposito della vicenda delle nomine nella sanità.

“A distanza di mesi- aggiunge Mannino- e nonostante le svariate iniziative di mobilitazione da noi promosse tra cui quella regionale del 20 giugno, si parla solo, spudoratamente, di poltrone e di schemi per l’occupazione del potere. Le parole di Schifani hanno poi il sapore della cambiale a lunga scadenza quando ci sono problemi irrisolti, a partire proprio dalle liste di attesa, che richiedono il fare immediato”.

Mannino rileva che “mentre è il minimo, e pure scontato, prevedere di rimuovere chi non porta avanti i piani della regione, ci piacerebbe sapere di quali piani si tratta. Noi continuiamo a rivendicare un piano sanitario regionale – afferma- incentrato sul riordino della rete ospedaliera, sul rafforzamento della medicina territoriale, dei servizi di emergenza e urgenza, dei consultori. Che preveda il rafforzamento degli organici, cominciando col colmare le carenze del personale medico e paramedico. Forse così – sottolinea il segretario della Cgil- il problema delle liste d’attesa può effettivamente andare e soluzione e non, come sta accadendo, costringendo i cittadini a rivolgersi ai privati. Non è così che si accorciano le liste d’attesa”.

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