C’è preoccupazione tra il personale di Polizia Penitenziaria in servizio nell’istituto penale per minorenni Malaspina di Palermo per la presenza di detenuti affetti da scabbia. Raccoglie gli allarmi il sindacato autonomo polizia penitenziaria. ”Sarebbero stati riscontrati dei casi di scabbia”, denuncia Paolo La Corte, segretario del Sappe “Chiediamo si d’ora all’amministrazione della giustizia minorile e alle istituzioni che siano attivate tutte le procedure sanitarie previste a tutela dei lavoratori e delle persone private della libertà personale affinché si limiti l’eventuale contagio”.
Rischio contagi
Sul rischio di contagi da scabbia Donato Capece, segretario generale del Sappe, denuncia: “Al Malaspina di Palermo, come in tutte le carceri italiane, la polizia penitenziaria è l’unica rappresentante dello Stato che sta fronteggiando l’emergenza sovraffollamento: oltre al danno c’è però la beffa di essere gli unici esposti a malattie come l’Hiv la tubercolosi, la meningite, la scabbia e altre malattie che si ritenevano debellate in Italia”. Per questo invita con urgenza i vertici nazionali, regionali e locali del dipartimento per la giustizia minorile e di comunità “a disporre con urgenza ogni accertamento e, se del caso, avviare tutte le procedure per la profilassi al personale di polizia penitenziaria ed anche agli altri detenuti. Quella sanitaria”, conclude, “è una situazione assai problematica per le carceri, per minori e adulti, che espone il personale di Polizia Penitenziaria a rischi costanti e continui per la propria incolumità e sicurezza”.
Stato di agitazione degli agenti
Proclamato lo stato di agitazione degli agenti penitenziari in Sicilia. Le sigle sindacali contestano i ritardi con cui vengono affrontate le tante richieste che sono sul tavolo e manifestazione la volontà di organizzare una protesta che vede unite tutti gli agenti di polizia penitenziaria.
“Pur prendendo atto degli impegni dichiarati nell’incontro richiesto da Sappe, Sinappe, UilPa PolPen, Uspp, Fns Cisl, Fp Cgil avvenuto il 19 settembre – scrivono i sindacati al provveditore Maurizio Veneziano – circa i ritardi biblici nei pagamenti ai lavoratori, e altre importanti questioni, comunicano che persistono le gravissime difficoltà in capo ai lavoratori della polizia penitenziaria”.
Richiesti interventi
Vengono richiesti interventi contro le continue aggressioni agli agenti, gli atti di disobbedienza rispetto le regole penitenziarie oramai giornaliere dei detenuti che costringono i lavoratori a prolungare i turni già di oltre otto ore, o di essere richiamati in servizio quasi quotidianamente cancellando così i diritti previste nel contratto di lavoro. E ancora la pesante carenza di organico acclarata anche dai vertici del Dap che non consentono più di ottemperare alla gestione dei detenuti sia dell’ordine della sicurezza e del trattamento, ossia alla regolare fruizione dei diritti al personale di polizia penitenziaria. E per finire al ritardo nel pagamento dello straordinario anni 2023/2024, e dei servizi di missione fermi al mese di aprile 2024. La nota è firmata da Calogero Navarra del Sappe, Rosario Di Prima del Sinappe, Gioacchino Veneziano dell’Uilpa, Francesco D’Antoni dell’Uspp, Domenico Bellotta della Fns Cisl e Gaetano Agliozzo della Fp Cgil.
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