“Una pezza doverosa, ma tardiva su un colpevole intoppo cui la Regione poteva rimediare molto prima, evitando indicibili sofferenze e perdite agli agricoltori”.
Il M5S all’Ars accoglie con grande soddisfazione la notizia dell’accordo transattivo tra la Regione e 55 produttori ‘bio’, che dovrebbe scrivere la parola fine sul pasticciaccio dei fondi Ue per per coltivazioni ecosostenibili, congelati da una sentenza del Tar. L’alt del tribunale amministrativo, a seguito del ricorso dei 55 produttori, rischiava infatti di mandare sul lastrico oltre 8000 imprese del settore, ormai con l’acqua alla gola in attesa dei fondi.
In soccorso degli agricoltori, ormai alla canna del gas, da subito si era schierato il M5S, con numerosi atti parlamentari e con la richiesta di una audizione sul tema, tenuta all’Ars un anno fa.
“Dire che siamo soddisfattissimi per i produttori – afferma la deputata 5stelle Valentina Palmeri – è poco, ma non possiamo non stigmatizzare e condannare fortemente l’approssimazione della Regione per il modo in cui il settore del biologico viene trattato, che invece di essere incentivato, nei fatti viene ostacolato dalla cattiva amministrazione e dalla burocrazia. Inoltre esprimo apprezzamento per la collettività degli agricoltori alcamesi. Ieri ad Alcamo i produttori ‘bio’ hanno organizzato un convegno su questo caso, assumendo una forte presa di posizione contro l’irresponsabilitá di coloro che hanno gestito questo bando e ribadendo fortemente la loro determinazione a veder garantita la giustizia”.
“Tutta questa vicenda – sostiene la parlamentare M5S Angela Foti – mette in luce l’inconsistenza di questo governo. L’instabilità politica ed il continuo cambio di poltrone negli assessorati stanno creando danni enormi. Non ultimo questo, che presumibilmente ricadrà sulle tasche dei siciliani. Il passo indietro degli allevatori – che per fortuna è arrivato, contenendo i danni – infatti è stato fatto in virtù di un accordo transattivo che prevede pr loro un risarcimento di circa 350.000 euro, che molto verosimilmente verranno pescati nel bilancio regionale e non da dai fondi Ue. Se si fosse provveduto a pagare il contributo a valere sulla nuova programmazione quando si era ancora in tempo, la vicenda si sarebbe chiusa senza gravare sul bilancio regionale. E tutto ciò per errori della Regione che si è inventata e incaponita sulla graduatoria unica. Chi pagherà per questo?”
“Da tempo – prosegue la Foti – diciamo che la transazione era ormai l’unica via d’uscita possibile, non si doveva arrivare a questo punto. Chiediamo che vengano individuati e sanzionati i responsabili diretti di questo scempio. Il senso di impunità, dilagante nella pubblica amministrazione, è probabilmente una delle principali cause dello sfacelo cui stiamo assistendo”.
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