- Miniera Italkali: pagati i lavoratori di Tekno Service
- Rescisso il contratto per la manutenzione degli impianti della cava di Petralia Soprana.
- La Fiom Cgil che chiede ora un rilancio
Si conclude positivamente un passaggio della vertenza Tekno Service che da mesi vede impegnata la Fiom Cgil Palermo in difesa dei posti dei 5 operai al lavoro negli impianti della Miniera Italkali di Petralia Soprana (PA) e del pagamento degli stipendi, tra scioperi e blocco dello straordinario.
L’impegno della Fiom Cgil
La Fiom si è attivata per fare ottenere ai cinque metalmeccanici, che in questi anni hanno gestito gli impianti di supporto al lavoro estrattivo, tutte le spettanze di fine rapporto.
La Tekno Service a fine settembre aveva comunicato che entro il 31 ottobre avrebbe lasciato l’appalto della manutenzione. E così è stato.
La miniera di sale
I cinque dipendenti si prendevano cura degli impianti di produzione del salgemma posti fino a 500 metri sotto terra. Sale puro di Sicilia, scelto all’interno del giacimento di Petralia, uno dei più ricchi in Europa. Frutto di una lentissima cristallizzazione naturale e integrale dell’acqua del Mediterraneo. Raccolto, macinato e selezionato con procedimenti solo meccanici a freddo per preservarne la naturale purezza.
Buon risultato
“Il mese scorso avevamo scritto e chiesto che l’Ispettorato del Lavoro convocasse Italkali, Tekno Service e i sindacati. E la Fiom ha anche messo in mora la Tekno Service chiedendo a Italkali l’applicazione della responsabilità solidale – dichiara Francesco Foti, segretario generale Fiom Cgil Palermo – Successivamente, siamo stati convocati d’urgenza dall’Ispettorato al Lavoro e in un secondo incontro, dopo aver concluso l’iter di tutta l’operazione, i lavoratori hanno ricevuto le spettanze previste per il trattamento di fine rapporto. Siamo soddisfatti, abbiamo ottenuto quello che chiedevamo. È un buon risultato, perché i lavoratori sono stati pagati e hanno ricevuto quello che gli spettava”.
Ora serve un rilancio
“Ora chiediamo a Italkali di farsi carico della continuità produttiva, sia nel caso in cui decidano di appaltare la manutenzione a nuove aziende che nel caso di una reinternalizzazione dell’appalto. Ci auspichiamo che Italkali reinserisca al più presto i cinque lavoratori nel ciclo produttivo”, conclude la Fiom.
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