La Giunta regionale ha approvato il riaccertamento degli ultimi residui passivi di bilancio ancora pendenti, una somma complessiva di oltre 1,5 miliardi di euro. Si tratta di spese derivanti da fonti di finanziamento extraregionali inerenti il 2021, impegni verso imprese e fornitori di beni e servizi che adesso potranno essere saldati dalla Regione.
Schifani “Azione di riordino dei conti”
“La nostra azione di riordino del quadro economico-finanziato della Regione – afferma il presidente Renato Schifani – segna oggi un altro passo importante verso l’obiettivo di garantire sempre più certezze alle imprese e agli operatori economici della Sicilia. Stiamo lavorando per contenere i disagi per coloro che attendono i pagamenti della pubblica amministrazione e i fatti ci danno ragione. Manteniamo così un impegno d’onore verso chi si rapporta con le istituzioni, per rafforzarne la credibilità e la fiducia dei cittadini”.
Falcone “ora consuntivo 2022”
“Completiamo il riaccertamento dei residui extraregionali – aggiunge l’assessore all’Economia Marco Falcone – in anticipo di ben cinque mesi rispetto all’anno scorso, sbloccando centinaia di voci di spesa e opere pubbliche finanziate, ad esempio, attraverso il Fondo sviluppo e coesione, le risorse Fesr o il Patto per il Sud. Si tratta di una inversione di tendenza, nell’ambito dell’efficienza contabile della Regione, che il Governo Schifani intende rendere la normalità anche per il futuro. Adesso ci concentreremo – conclude Falcone – sul bilancio consuntivo 2022 col supporto degli uffici di Ragioneria a cui va il nostro apprezzamento”.
Il riaccertamento in tre tappe
Il riaccertamenmto dei residui attivi e passivi è stato una vera e propria palla al piede per la sicilia e per la spesa in generale. centinaia di aziende sono rimaste in attesa di pagamenti maturati ma che non arrivavano. L’operazione è stata svolta in tre tappe: prima sono stati sbloccati i fondi regionali propri che però riguardano appena il 30% della spesa regionale complessiva.
Lo sblocco dei fondi extraregionali è stato, a sua volta, diviso in due tappe ovvero una riguardante i fondi di provenienza statale e duna seconda riguardante i fondi di provenienza comunitaria.
Completata la procedura di fatto adesso bisognerà svolgere tutte le tappe burocratiche che porteranno i pagamenti ad essere disponibili da inizio agosto per un bilancio che resterà operativo in toto per appena 4 mesi e mezzo visto che a dicembre la cassa regionale chiude in vista del previsionale.
La speranza della normalizzazione
la speranza, adesso, è prima di tutto lo sblocco rapido dei pagamenti ma in secondo luogo che sia l’ultima volta che la Sicilia debba vivere lunghi periodi di stop alla spesa pubblica che ingessano l’economia regionale e che i riaccertamenti vengano ‘normalizzati’ nell’ambito dei processi contabili ordinari
Commenta con Facebook