Mezzo miliardo sbloccato in bilancio, un altro miliardo stanziato per gli ospedali e decine di milioni per il sostegno alle imprese. Sono i provvedimenti più rilevanti della giunta di governo della Regione che oggi ha anche nominato un nuovo dirigente generale.
L’assessorato dell’Economia ha completato il riaccertamento dei residui passivi relativi al 2022, reimputando al bilancio 2023 della Regione Siciliana una somma totale di quasi 500 milioni di euro. Si tratta di spese a valere interamente su risorse regionali, utili a saldare numerosi impegni nei confronti di imprese e fornitori per lavori e per l’acquisto di beni e servizi.
Il riaccertamento si conclude in anticipo di ben tre mesi rispetto all’anno scorso, determinando lo sblocco di centinaia di voci di spesa, per l’ammontare esatto di 486.515.021,39 euro, con una ricaduta concreta nel tessuto socio-economico siciliano. Si citano, a titolo esemplificativo, le spese per il personale e quelle per le imprese del trasporto pubblico locale. Saranno ora i dipartimenti regionali a liquidare le poste di propria competenza.
Secondo la tabella di marcia dell’assessorato, entro la prossima settimana verrà completato anche il riaccertamento dei residui pregressi al 2022 di ambito regionale, per poi procedere a quello dei residui di spesa extra-regionali, attività propedeutica alla stesura del bilancio consuntivo 2022 della Regione.
Pioggia di finanziamenti anche in sanità. Dopo il via libera al Polo pediatrico, arriva dalla Regione Siciliana l’ok anche alla costruzione di tre nuovi ospedali a Palermo, oltre alla riqualificazione e alla rifunzionalizzazione del presidio ospedaliero Ingrassia di corso Calatafimi.
La giunta regionale di oggi ha deliberato la riprogrammazione delle risorse previste dal Programma straordinario di interventi finanziato con fondi statali del Cipe e cofinanziato con risorse regionali. Il totale degli investimenti ammonta a 958 milioni di euro.
Nello specifico, il piano, che sarà valutato adesso dal ministero della Salute, prevede: 364 milioni per la realizzazione del nuovo ospedale Civico di Palermo; 348 milioni per il nuovo Policlinico del capoluogo siciliano e 240 milioni per la costruzione del nuovo polo onco-ematologico Palermo-Nord. Infine, ulteriori sei milioni di euro, in aggiunta ai 20 già precedentemente assegnati, serviranno per far fronte all’adeguamento strutturale, impiantistico e architettonico dell’ospedale Ingrassia.
La giunta ha dato, inoltre, mandato all’assessore regionale alla Salute di programmare la spesa di 22 milioni di euro per l’efficientamento energetico del Policlinico di Messina, relativamente a sale operatorie e reparti ad alto consumo di energia. Fondi che si aggiungeranno ai 34 milioni già assegnati per interventi di manutenzione straordinaria.
La riprogrammazione approvata dal governo regionale consentirà la creazione di centri di alta specialità, con ricadute positive in termini di miglioramento della qualità assistenziale, anche in relazione all’esperienza maturata durante la gestione dell’emergenza sanitaria legata al Covid19. Le nuove realtà, infatti, oltre ad essere realizzate nell’ottica dell’efficientamento energetico e nel rispetto delle norme a tutela dell’ambiente e del paesaggio, saranno dotate di tutto quanto necessario per affrontare eventuali nuove ondate pandemiche.
Sempre nella riunione di oggi, è stato approvato il conferimento dell’incarico di dirigente generale del dipartimento regionale per la Pianificazione strategica a Salvatore Iacolino, attualmente commissario straordinario del Policlinico Universitario di Palermo.
Contributi in regime de minimis per il credito agevolato alle imprese artigiane dell’isola. La giunta regionale, su proposta dell’assessore regionale alle Attività produttive, ha approvato le modalità operativa per la concessione di contributi per le operazioni di credito agevolato destinati agli artigiani. La misura di aiuto, del valore di 38 milioni di euro, è stata messa a punto dal dipartimento Attività produttive e oggi ha avuto il via libera della giunta con alcune modifiche relativamente alle modalità operative.
Il soggetto gestore Crias a breve pubblicherà un bando che individua tra i beneficiari degli interventi agevolativi saranno le imprese artigiane che abbiano stipulato con le banche contratti di finanziamento esclusivamente destinati a investimenti e spese al servizio delle attività, escluse quelle fuori dal campo di applicazione del regime de minimis. La domanda di ammissione alle agevolazioni dovrà essere compilata via web, utilizzando la piattaforma messa a disposizione dalla Cassa regionale per il credito alle imprese artigiane siciliane (Crias) a seguito della pubblicazione dell’avviso sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana.
“La delibera approvata in giunta è il frutto del costante confronto che il mio assessorato ha con le associazioni di categoria. Il mondo dell’artigianato in Sicilia conta quasi 80 mila imprese. Un mondo produttivo che ha voglia di fare bene nella nostra Isola. Il dialogo, con artigiani, imprese e associazioni di categoria continuerà ad essere attivo. Accorciare le distante tra la politica e le persone è una nostra responsabilità alla quale non possiamo sottrarci”. Afferma l’assessore alle Attività Produttive Edy Tamajo.
Sono quattro le modifiche sostanziali apportate al testo varato per la concessione di contributi che sono state concertate con le principali associazioni artigiane di categoria ovvero: l’aumento dal 10% al 15% per il rimborso della quota ammissibile del costo del terreno, l’aumento dal 15% al 20% del contribuito in conto capitale sull’investimento realizzato, l’aumento da 100 mila a 200 mila euro per l’acquisto scorte e materie prime e prodotti finiti e infine, l’ inserimento, tra le spese ammissibili delle operazione di locazione finanziaria e leasing.
L’investimento non è soggetto ad alcun limite di importo, essendo un’agevolazione “de minimis” (200 mila euro). Le imprese artigiane, in possesso dei requisiti, potranno presentare domanda di agevolazione attraverso banche, associazioni di categoria del settore artigianale e Consorzi di garanzia fidi.