Due approdi direttamente sulla terraferma di Lampedusa, durante la notte, con un totale di 20 tunisini e un barchino – con una dozzina di migranti – giunto in porto e solo dopo individuato.
La piccola imbarcazione con una dozzina di migranti è entrata nel porto di Lampedusa sotto gli occhi delle forze dell’ordine. A bordo tutti uomini stremati ma festosi per l’arrivo in Italia. Uno di loro ha scattato una foto. Ieri il sindaco di Lampedusa aveva annunciato che l’hotspot per la prima accoglienza dei migranti sarebbe stato “chiuso perché all’interno ci sono un migliaio di persone”, un numero dieci volte maggiore rispetto alla capienza prevista dalla struttura. “I prossimi che arriveranno dovranno stare sul molo”, aveva detto Totò Martello lanciando un appello affinché fosse svuotato il Centro “stracolmo”. In serata la Prefettura di Agrigento aveva disposto la partenza di 170 i migranti, che in queste ore lasceranno l’isola per raggiungere Porto Empedocle.
I gruppi arrivati oggi, dopo i primi controlli sanitari, sono stati trasferiti all’hotspot dell’isola dove stanotte sono rimasti in 780. Dalla struttura d’accoglienza di contrada Imbriacola sono stati btrasferiti i primi e sono pronti a partire altri 100 migranti: verranno imbarcati sul traghetto di linea che giungerà in serata a Porto Empedocle (Ag). All’hotspot, dopo i 3 nuovi sbarchi, resteranno in 712.
Intanto non accenna a diminuire la tensione fra Palermo e Roma. ieri l’assessore Ruggero razza ha fatto un sopralluogo a Pozzallo denunciando l’assurda gestione del fenomeno da parte dello stato “Ho appena finito la mia visita al porto e all’hotspot di Pozzallo. Per un giorno, notte compresa, sulla banchina sono stati tenuti a decine. Erano arrivati a Lampedusa, sono stati portati a Pozzallo e da Pozzallo in bus stanno andando a Porto Empedocle. Ma non è l’unica follia. I migranti ospitati nell’HotSpot erano arrivati in Sicilia, quindi portati a Bari e poi riportati in Sicilia. Ringrazio il sindaco Ammatuna per la visita che assieme abbiamo fatto e voglio raccogliere tutta la preoccupazione che egli ha espresso per la sua comunità. Quando il presidente Musumeci ha denunciato la mancanza di un piano, eravamo stati presi per pazzi. La Regione fa la sua parte con medici e persone capaci, che ho ringraziato insieme al direttore generale Aliquó e al direttore sanitario Elia.
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