Un gruppo di ragazzini ha preso a sassate un autobus dell’Amat, riuscendo a distruggere due vetri del mezzo ma, per fortuna, senza ferire nessuno dei passeggeri che era a bordo, anche se la corsa è stata inevitabilmente sospesa.
L’episodio di violenza è avvenuto ai danni della linea 210, che collega via Oreto a viale dei Picciotti, passando da Santa Maria di Gesù e Brancaccio, all’altezza del sottopasso Norman Zarcone.
L’autista, racconta palermotoday, ha immediatamente fermato la corsa e chiamato la polizia, che ora sta indagando per cercare di individuare i responsabili della sassaiola.
Sassi contro un autobus dell’Amat in corso dei Mille a Palermo. I vandali hanno colpito ieri sera, poco prima della mezzanotte, all’altezza del Ponte Ammiraglio, al mezzo della linea notturna 7. Ad essere danneggiato il vetro della porta centrale. A lanciare l’allarme l’autista che, dopo essersi sincerato delle condizioni dei passeggeri presenti, ha avvisato l’azienda. Contattato il 112 e segnalato l’accaduto, indaga la polizia. Constatati i danni il dipendente dell’Amat è tornato in deposito dove è stato subito sottoposto all’intervento di manutenzione.
Un episodio simile si era verificato pochi giorni fa in via Rocky Marciano, nel quartiere Zen. Alcuni ragazzini hanno lanciato una raffica di pietre mandando in frantumi alcuni finestrini del mezzo. Su questo episodio, invece, indagano i carabinieri che, oltre ad ascoltare la versione fornita dall’autista, hanno acquisito le immagini riprese da alcune telecamere.
Altra sassaiola alla vigilia di natale contro l’autobus della linea 619 dell’Amat, l’azienda partecipata del Comune di Palermo che gestisce il servizio di trasporto pubblico nel capoluogo. Mentre il mezzo attraversava le strade dello Zen 2 alcuni ragazzini hanno lanciato pietre. La sassaiola ha provocato la distruzione dei vetri dell’autobus stesso. Per fortuna non ci sono stati feriti. L’autista, una volta arrivato al capolinea, ha chiamato i carabinieri denunciando quanto accaduto. I militari stanno cercando di risalire agli autori anche grazie alle immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti nelle strade del quartiere.