Orfani della processione, i palermitani potranno comunque godere della bellezza del carro trionfale di Santa Rosalia che ieri sera si è spostato da piazza del Parlamento ai Quattro Canti. Qui, nel cuore del centro storico di Palermo, il carro resterà sino al 15 luglio. Una vera e propria opera d’arte che è stata oggetto di recupero e restauro a cura della VM Agency Group e dello scenografo Fabrizio Lupo che, insieme a 35 maestranze, ha curato gli interventi. Lupo è stato anche l’ideatore del carro nel 2019.
Il carro si è mosso ieri sera da piazza del Parlamento in tutta la sua bellezza. Con grande accortezza si è mosso il mezzo che lo trainava scortato dalla protezione civile e anche dai tanti cittadini che hanno assistito ai bordi delle strade a questo passaggio. Al suo arrivo ai Quattro Canti, immerso in un bagno di folla, il più classico degli applausi per salutare la Santuzza.
Quello di quest’anno, seppur senza la tradizionale processione che non si farà per via delle misure di contenimento dell’emergenza coronavirus, sarà la 397° edizione del festino si santa Rosalia. Davanti a piazza del Parlamento le maestranze hanno provveduto al recupero strutturale del carro, alla sua messa in sicurezza e al recupero delle componenti decorative. Sei le squadre che si sono messe al lavoro tra ingegneri, luminaristi, scenografi e fabbri. L’obiettivo è stato quello di assicurare la reale efficienza del carro affinché la struttura venisse messa su strada in tutta sicurezza, con un sistema trainante perfettamente funzionante e un impianto elettrico a norma e sicuro.
Il carro trionfale di Santa Rosalia, come hanno ricordato coloro che in questi giorni hanno lavorato sulla imponente struttura, non è solo un oggetto scenografico, dal cui restauro sono state eliminate scritte offensive rivolte al sindaco Leoluca Orlando. Alto 11 metri e mezzo e dal peso di 9 mila chili, era stato costruito dai detenuti del carcere Ucciardone di Palermo nel 2019, proprio all’interno della casa circondariale, su progetto dell’Accademia di Belle Arti, in occasione del 395esimo Festino di Santa Rosalia. Posizionato in seguito in piazza Bellini, proprio alle spalle di Palazzo delle Aquile, è stato per tempo oggetto di atti di vandalismo e dimora per i senzatetto.