Palermo

La sanità siciliana ha un nuovo assessore, Daniela Faraoni ha giurato all’Ars, si apre il risiko delle nomine

La sanità siciliana ha un nuovo assessore. Con il giuramento avvenuto oggi pomeriggio a Sala d’Ercole, davanti al presidente della Regione Renato Schifani, e a quello dell’Ars, Gaetano Galvagno, entra ufficialmente nel pieno delle sue funzioni il nuovo assessore alla Salute, Daniela Faraoni. Stamattina il governatore aveva firmato il decreto di nomina. L’ex direttore generale dell’Asp di Palermo subentra a Giovanna Volo, che ha rassegnato le dimissioni dall’incarico di governo lo scorso 16 gennaio.

Le prime parole della Faraoni da assessore

“Esprimo al presidente Renato Schifani tutto Il senso della mia riconoscenza – ha detto l’assessore Faraoni – per avermi dato l’onore di volermi accanto. Le mete che ci proponiamo sono molto complesse, ambiziose ma anche indispensabili. Il punto di partenza è un grande impegno per programmare immediatamente un’azione di rilancio della sanità pubblica e per trovare le soluzioni più idonee per una integrazione di sanità pubblica e privata, nel rispetto dei principi costituzionali e nel rispetto dei bisogni di tutta la collettività. La nostra visione deve essere universale, come universale è sempre stato il sistema sanitario nazionale”.

Ieri il vertice preparatorio

Ieri la Faraoni aveva avuto un lungo incontro con il Presidente Schifani. Da un lato erano stati affrontati i dubbi legali alla possibile inconferibilità dell’incarico rispetto ai quali palazzo d’Orleans si era sempre detto sereno. Fugati i dubbi residui il Presidente e la neo assessore hanno stabilito un elenco di priorità da affrontare con immediatezza.

Leggi anche

Dalla Volo alla Faraoni, la fredda accoglienza e la bufera sanità che si sposta su Iacolino

Il risiko delle nomine

Conclusa la fase del giuramento e con il conseguente insediamento di Daniela Faraoni in assessorato, previsto per domattina, si apre il risiko delle nomine. L’assessore, infatti, ha lasciato scoperto l’incarico di manager dell’Asp 6 di Palermo, la più grande azienda sanitaria della Sicilia e del Meridione d’Italia. E possibile che in quel posto vada Salvatore Iacolino che ha già ricoperto quell’incarico anni fa. Nell’eventualità lascerebbe libero il posto di dirigente generale del Dipartimento pianificazione strategica dell’assessorato anche per effetto dei rapporti non proprio idilliaci col nuovo assessore. Ma questa decisione ancora non è stata presa. C’è chi gli chiede, invece, di restare in assessorato per garantire una presenza forte degli azzurri in quel posto strategico visto che l’assessore è un tecnico ma non viene considerato forzista anche se negli equilibri interni alla giunta sta in quota al Presidente della Regione. Una diatriba che si dovrà risolvere entro un paio di settimane al massimo.

Le reazioni

“La sanità siciliana continua ad essere ostaggio di un’approssimazione insostenibile, manca una vera programmazione capace di rispondere alle emergenze con tempestività ed efficacia. La situazione della rete ospedaliere è un esempio lampante di questa gestione fallimentare, che penalizza i cittadini e mette a rischio il diritto alla salute” dice Michele Catanzaro, capogruppo del Partito Democratico all’Assemblea regionale siciliana.
“Il cambio alla guida dell’assessorato alla Salute è un passaggio importante, ci auguriamo che si superi l’attuale improvvisazione e si metta finalmente mano alle tante carenze che soffocano la sanità pubblica avvantaggiando di fatto quella privata: dalle strutture fatiscenti alle liste d’attesa infinite, fino alla mancanza di medici e personale sanitario. Dai banchi dell’opposizione continueremo a vigilare e segnalare le criticità sul territorio – ha aggiunto Catanzaro – il diritto alla salute resta in cima all’agenda del gruppo del Partito Democratico”.

Leggi anche

Faraoni e il rischio incarico inconferibile, non c’è ancora il decreto di nomina ma si prepara l’insediamento martedì

“Do il benvenuto alla nuova assessora Daniela Faraoni. Questo Parlamento e la Sicilia hanno bisogno di una svolta: augurarle buon lavoro è un dovere istituzionale verso la nostra terra. Il suo assessorato dovrà affrontare numerosi dossier aperti, come la legge anti-crack e le liste d’attesa. Le premesse per un percorso propositivo ci sono, e non intendiamo fare opposizione a prescindere. La giudicheremo sul merito” dice il deputato indipendente Ismaele La Vardera.

“Tuttavia, non condividiamo il metodo adottato dal presidente Schifani. È venuto in aula per il giuramento e poi è andato via senza dire una parola sulle dimissioni dell’assessore Volo o sul processo che ha portato alla nomina della Faraoni. Questo atteggiamento, che snobba il dialogo con noi parlamentari, è inaccettabile e non può essere condiviso. Auguro comunque buon lavoro alla nuova assessora, con la speranza che anche lei non venga commissariata da Iacolino”.

“Benvenuta all’assessore Daniela Faraoni, chiamata a svolgere un ruolo importante in un settore come quello sanitario, dove il governo Schifani non è ancora riuscito a dare quella sferzata che abbiamo invece visto in altri ambiti” anche da Cateno De Luca, leader di Sud Chiama Nord.

“Le carenze che vediamo oggi non derivano solo da una gestione inadeguata, ma anche della costante ingerenza politica che ha troppo spesso condizionato le scelte cruciali per la salute dei cittadini” ha detto De Luca durante il suo intervento in aula.

Con una punta di ironia, De Luca si è rivolto direttamente all’assessore Faraoni chiedendole: “Chi glielo ha fatto fare ad accettare un incarico così complesso? Lei, con il suo bagaglio di competenze tecniche e un ruolo già consolidato, ha deciso di esporsi al mondo politico e di affrontare sfide così gravose. Questo dimostra passione e amore per la propria terra, e non posso che riconoscerle il coraggio di questa scelta”.

De Luca ha poi posto l’attenzione sul Centro di Cardiochirurgia Pediatrica di Taormina, definendolo un esempio di eccellenza che va difeso con forza: “Voglio ringraziare chi lavora in quel centro, portando avanti la propria missione nonostante la precarietà delle scelte politiche. Ma non basta una proroga fino a giugno. Non possiamo accettare che logiche territoriali o antagonismi con altre regioni, come la Calabria, ostacolino la salvaguardia di un presidio così importante. Serve una deroga al decreto Balduzzi per consolidare questa eccellenza”.

Il leader di Sud Chiama Nord ha quindi lanciato un appello diretto: “Noi saremo al suo fianco per garantire il buon funzionamento della macchina amministrativa, ma vigileremo con attenzione. Pretendiamo che la salute, un bene primario assoluto, sia trattata con la serietà che merita. Il nostro atteggiamento, ha aggiunto De Luca, non sarà mai quello di chi cerca favori o compromessi. Questa aula deve essere il luogo in cui si costruiscono soluzioni, non dove si fanno sterili polemiche. La sanità siciliana, ha concluso De Luca, deve diventare un’opportunità per rilanciare il sistema e garantire ai cittadini il diritto alla salute che meritano”.

A tutti risponde Pippo Laccoto, presidente della commissione Salute dell’Assemblea regionale siciliana e deputato della Lega “Con la nomina di Daniela Faraoni ad assessore regionale alla salute siamo certi di trovare un’interlocutrice esperta, capace e attenta per lavorare insieme sulle politiche di organizzazione e gestione della sanità siciliana. Assicureremo piena collaborazione in commissione Salute del Parlamento regionale con l’intento di trovare le soluzioni alle tante emergenze ed ai nodi attuali, a partire da quelli della carenza di medici e alle situazioni difficili nei pronto soccorso. Sappiamo che l’esperienza maturata dalla dottoressa Faraoni alla guida della più importante Asp siciliana, quella di Palermo, sarà utile per affrontare, sviscerare e trovare risposte efficaci ai tanti problemi nell’interesse dei siciliani e a garanzia del diritto alla salute. La sanità in Sicilia è oggetto di una grande riorganizzazione, anche ospedaliera, grazie al lavoro che sta facendo il governo Schifani, e l’obiettivo di renderla più eccellente è comune a tutti, sia alle forze di maggioranza che a quelle di minoranza”.

Leggi l'articolo completo