Sanità, “abbiamo fermato la fuga dei cervelli dalla Sicilia”, parola di Ruggero Razza. La Sanità in Sicilia ha fatto un balzo avanti negli ultimi anni, per l’assessore regionale alla Salute. Intervenuto a Casa Minutella, l’assessore ha spiegato che il sistema sanitario regionale, negli ultimi anni “ha fatto dei balzi in avanti non perché lo dice chi ha avuto la responsabilità del ramo di amministrazione ma perché lo dicono alcuni numeri”.
Sanità , oltre 17 mila precari oggi a tempo indeterminato
Intervistato da Manlio Viola e Massimo Minutella, l’assessore ha elencato i passi avanti compiuti: ammonta a” oltre 17mila Il numero delle persone che avevano prima un contratto precario e che oggi hanno un contratto a tempo indeterminato. In Sicilia, i professionisti della sanità , una volta specializzati o prima della specializzazione. erano costretti ad andare a cercare un contratto a tempo indeterminato in un’altra regione italiana. Oggi tutti hanno la possibilità di continuare a lavorare in Sicilia”
Dobbiamo migliorare i tempi delle liste d’attesa
Razza sottolinea come sia stata invertita la fuga dei cervelli: “oltre 2.500 professionisti della sanità siciliana che sono tornati in Sicilia dalle altre regioni grazie alle procedure di mobilità”. Altro punto d’orgoglio del bilancio del suo mandato è l’aver investito le risorse disponibili sia “per gli investimenti in tecnologia , sia in edilizia nelle grandi progettualità”. Razza non nasconde che ancora oggi esistano delle criticità: “quando si ha a che fare con un universo così sterminato come quello della sanità ci sono miglioramenti ma restano anche delle situazioni che devono essere ulteriormente migliorate. Penso al rapporto con i cittadini, penso al rapporto su alcune grandi emergenze come le liste d’attesa che la pandemia ha ulteriormente allungato”. Sotto questo aspetto, per accorciare i tempi delle liste d’attesa, “stiamo ragionando di un finanziamento straordinario con la Conferenza Stato-Regioni”.
Sicilia seconda regoone italiana ad attuare Decreto Lorenzin su nomine
Sul piano etico, l’assessore cita la relazione della Commissione antimafia sulla sanità siciliana: “la relazione della commissione Antimafia intanto evidenzia una buona azione di livello amministrativo da parte di questo Governo, evidenziando delle grandi criticità rispetto ad alcune scelte di chi ci ha preceduto. Noi siamo stati la seconda regione italiana che ha fatto suo il decreto Lorenzin, che ha fatto una procedura di selezione, e non soltanto di scelta discrezionale, per i direttori generali. E’ una procedura nella quale per la prima volta, alcuni candidati sono stati bocciati”.
Con le risorse delle accise miglioreremo il sistema regionale
Il sistema sanitario in Sicilia costa oltre 9 miliardi di euro l’anno. La Sicilia contribuisce alla copertura di quei costi con quasi il 50 per cento della spesa. Si dialoga con Roma per trasferire alla regione il ricavato della accise, così da consentire alla Sicilia di gestire la parte finanziaria del sistema. “Siamo in una fase finale di dialogo con Roma. Insieme a me se ne occupa l’assessore all’Economia, il vicepresidente della Regione, il professor Armao. Dietro il passaggio all’integrale finanziamento del fondo sanitario da parte della Regione, deve corrispondere da parte dello Stato un trasferimento di accise che consenta in ogni caso di salvaguardare i livelli essenziali delle prestazioni. Siamo in fase finale, sono convinto che da questo punto di vista daremo un grande vantaggio alla Sicilia. con il recupero di risorse che potranno essere saggiamente investite nel nostro sistema sanitario”.
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