Appuntamento davanti alla sede dell’Assessorato regionale alla Sanità. Giornata di protesta domani, a Palermo, a partire dalle ore 10. A promuoverla le Funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil.
“L’individuazione della data non è casuale – spiegano i rispettivi segretari generali Gaetano Agliozzo, Paolo Montera ed Enzo Tango – abbiamo scelto il 6 marzo perché coincide con il giorno di convocazione dell’Aiop Sicilia, arrivata, dopo anni di silenzio, in concomitanza con la decisione delle segreterie nazionali di proclamare lo stato di agitazione per l’indisponibilità della stessa Aiop nazionale di finanziare il rinnovo del Ccnl scaduto da oltre 12 anni”.
L’iniziativa è organizzata dalle tre organizzazioni sindacali confederali per sensibilizzare l’assessore regionale, Ruggero Razza, sulle difficoltà del settore sanità privata Aiop-Aris.
Al presidente dell’Aiop Sicilia, Marco Ferlazzo, i sindacati lanciano un messaggio chiaro: “È il momento di richiamare l’attenzione dell’Assessore, degli operatori del settore a tutti i livelli, anche datoriali, e dei cittadini affinché il tema della salute dei siciliani, delle condizioni della sanità siciliana, pubblica e privata, e dei lavoratori in essa operanti, acquisisca una rinnovata centralità. Facciamo presente – dicono i tre segretari – che non solo ci rendiamo conto dell’impatto negativo che l’autonomia differenziata potrebbe avere sulla Sicilia, ma siamo anche molto preoccupati. Proprio per questo crediamo che non sia il momento di affrontarci muro contro muro e di alimentare inutili polemiche quanto piuttosto di lavorare tutti per difendere e rilanciare il servizio sanitario regionale, che non può prescindere dal rinnovo dei contratti e dal riconoscimento dei legittimi e calpestati diritti dei lavoratori del comparto della sanità privata siciliana”.
“Torniamo a chiedere un forte e pressante intervento del presidente regionale dell’Aiop Sicilia nei confronti del Presidente nazionale della stessa associazione – concludono i sindacalisti – affinché la trattativa possa presto sbloccarsi. Sia chiaro che non possiamo accettare che venga messo da parte il diritto dei dipendenti del settore a un contratto dignitoso e adeguato al lavoro che svolgono”.
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