“In Italia e in Sicilia non mancano medici. Parola di Faraone. E non siamo su scherzi a parte”. L’assessore alla salute Ruggero Razza replica così all’ex sottosegretario alla salute del governo Gentiloni Davide faraone oggi segretario regionale del Pd siciliano. Faraone questa mattina aveva indirizzato una lettera aperta al governo regionale contestando le scelte fatte per sopperire alle carenze di personale medico (LEGGILA QUI)
Ma Razza non ci sta e risponde per le rime “Non ho capito se il latore di una lettera aperta sulla sanità sia il Davide Faraone che è stato sottosegretario alla Salute e, prima, all’Università. E non mi occupo del Davide Faraone per cinque anni al governo dell’Italia e della Sicilia. Deve esserci, infatti, un caso di pluri-omonimia – scrive sarcastico Razza -. Il latore della odierna lettera sullo stato della sanità siciliana, infatti, non può essere lo stesso che ha avuto ruoli di così grande responsabilità. Non ci credo. Anche perché, ma questo lo voglio solo sperare, sarebbe assai singolare che mentre tutta Italia lamenta la mancanza di medici, giunge dalle rive della più bella periferia dell’Impero, il grido di un sognatore, dal volto del condottiero: cosa dite tutti? Che in Sicilia e in Italia non ci sono medici! E come vi permettete di raccontare il falso?”
“Tutti appassionatamente, infatti, denunciano la carenza di professionisti in generale (anche per l’incombere di ‘quota cento’)- continua l’assessore regionale alla salute – e di specialisti in particolare. Tutti. Meno uno. Che, e qui il sospetto si fa realtà, probabilmente coincide nella stessa persona che da sottosegretario, prima al Miur e poi alla Salute, avrebbe potuto incidere con atti di programmazione e, ad esempio, essere promotore dell’aumento delle borse di specializzazione fino alla copertura del fabbisogno reale. E invece? Quante migliaia di giovani laureati in medicina nei cinque anni di governo Pd non hanno potuto ricevere formazione post laurea? Risposta: migliaia”.
“Tutto ha un limite. Anche la demagogia – aggiunge- che per darsi un tono non può violentare parole come ‘futuro dei giovani’, utilizzandole nel vano tentativo di recuperare credibilità attraverso la dissimulazione, che non è solo falsa rappresentazione della realtà, ma dolosa copertura della inadeguatezza della propria stagione di governo”.
“Consiglio non richiesto – conclude -: quando si abbaia ogni giorno alla luna, essa non smette di illuminare la notte”.
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