Fuori gli ospedali Villa Sofia-Cervello e Civico, tra i soci fondatori della Fondazione ‘Istituto G.Giglio di Cefalù’ perché ritenuti in conflitto d’interessi, e poteri di gestione affidati al presidente del Cda, nominato dalla Regione, mentre al Consiglio di amministrazione spetterebbe il controllo.
E’ quanto prevede un atto di indirizzo proposto dall’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, approvato dalla giunta Musumeci con il quale il governo mette mano alla governance della Fondazione, ente di diritto privato, a totale partecipazione pubblica e che beneficia di fondi pubblici, per avvicinarne il modello di gestione dell’ospedale di Cefalù a quello delle aziende del sistema sanitario regionale.
Col provvedimento la giunta da’ mandato al Cda dell’Istituto di procedere alle modifiche statutarie.
Un cambio di rotta quello del governo Musumeci rispetto al progetto dell’ex assessore regionale Baldo Gucciardi che era
riuscito a far approvare in commissione Sanità dell’Ars una norma che prevedeva la trasformazione della Fondazione da ente di diritto privato a ente di diritto pubblico senza intervenire sulla compagine partecipativa; la norma però non fu mai portata in aula. Per il governo i due ospedali “perseguono obiettivi e finalità pressoché integralmente sovrapponibili a quelle del Giglio e in quanto tali in potenziale conflitto di interessi con la Fondazione che concorrono ad amministrare”.
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