Le domande vengono viste, protocollate e poi finiscono nel cassetto. Scoppia il giallo sulla sanatoria relativa agli occupanti abusivi di beni confiscati a Palermo. Dalla Giunta Comunale, lo scorso 27 dicembre, era arrivato il via libera alle procedure. Atto voluto dall’assessore Antonella Tirrito e seguito dalla relativa determina dirigenziale che apriva alla presentazione delle pratiche a partire dall’8 gennaio. Ma al momento della verità, i richiedenti si sono ritrovati davanti ad una spiacevole sorpresa. Una richiesta di sospensiva avanzata dal vicesindaco Carolina Varchi che ha di fatto congelato l’atto. Una nuova speranza era giunta il 14 gennaio, quando dagli uffici di Palazzo delle Aquile si invitano i richiedenti a presentarsi presso gli uffici di via Francesco De Santis per presentare le pratiche. Ma, ancora una volta, è arrivata un’altra amara sorpresa. Le pratiche vengono si protocollate, ma saranno bloccate fino ad un pronunciamento definitivo sulla richiesta di sospensiva.
L’epopea dei richiedenti
Insomma, tutto rimane congelato. Un provvedimento atteso da decine di famiglie di diverse aree della città. “Ci ritroviamo davanti al balletto sulla testa delle famiglie – racconta Gabriele Rizzo, rappresentante del sindacato USB -. Da più di una settimana, la delibera seguita dalla relativa determina dirigenziale rimane bloccata da una richiesta di sospensiva avanzata dal vicesindaco Carolina Varchi. Era uscito un avviso che consentiva la presentazione delle pratiche di sanatoria. Ma una volta arrivati negli uffici del Comune, le domande vengono si protocollate ma verranno messe in un cassetto in attesa che si decida il via libera. Dovendo trarre delle conclusioni, siamo preoccupati. Tutto ciò blocca il sacrosanto diritto ad avere riconosciuta un’assegnazione, attesa da molti anni, da parte degli aventi diritto, bloccando al contempo la corresponsione dei canoni che potrebbero andare a rimpinguare le casse del Comune di Palermo”.
La vicenda della sanatoria per gli occupanti di beni confiscati
L’atto in questione è stato varato nell’ultima sessione di Giunta, svoltasi il 28 dicembre. A proporlo è stata, come sopra ricordato, l’assessore all’Emergenza Abitativa Antonella Tirrito. La delibera è stata votata all’unanimità, anche se alla seduta mancavano tutti gli esponenti di Fratelli d’Italia, in particolare il vicesindaco Carolina Varchi. Secondo quanto prevede il documento, gli occupanti dei beni confiscati sarebbero equiparati a quelli degli ERP (Edilizia Residenziale Pubblica). Ciò permetterebbe, a chi ne ha facoltà, di presentare una richiesta di sanatoria per ottenere la regolarizzazione della posizione, pagando i canoni pregressi a partire dalla data di occupazione. Il documento era atteso da più di un anno sia dagli occupanti che dai sindacati di base. Grande è stata la sorpresa quando, lo scorso 8 gennaio, un gruppo di potenziali aventi diritto si è presentato negli uffici di via De Santis. Qui, la dirigente preposta ha dovuto rispedire al mittente le pratiche presentate. Ciò per una richiesta di sospensiva presentata proprio dal vicesindaco Carolina Varchi. L’atto c’è, anche se le motivazioni dello stesso sono al momento ignote. Fatto che però ha messo in difficoltà tutti quegli occupanti che avrebbero voluto regolarizzare la propria posizione.
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