“Auguri”: è la risposta che il Ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, ha dato all’ANSA che gli ha chiesto, a Potenza, di commentare l’intesa fra Lega e Lombardo in Sicilia. “Se hanno deciso di muoversi in questa maniera – ha aggiunto Tajani – non mi pare una novità”.
Anche il presidente della Regione Renato Schifani aveva commentato freddamente la “nuova vecchia” unione tra Lega e Autonomisti, dicendo anche lui che non riusciva a vedere tutta questa novità. Dunque, la posizione di Forza Italia pare abbastanza chiara.
Salvini e Lombardo si sono incontrati a Roma giovedì “per fare il punto sui diversi dossier aperti della Sicilia”, si leggeva in un comunicato congiunto. Quello che è certo è che cambiano, o sono già cambiati, gli equilibri della politica in Sicilia. Al progetto ha lavorato in gran riserbo, come scrive l’edizione di oggi di Repubblica, l’ex segretario regionale della Lega Nino Minardo, ora presidente della commissione Difesa della Camera e regista del primo accordo federativo naufragato alla vigilia delle scorse Politiche. A interrompere il percorso furono le frizioni tra Lombardo, allora in pole position per la candidatura nel collegio uninominale di Catania al Senato, e l’ex renziano Luca Sammartino, sbarcato nel Carroccio poco prima delle elezioni, che alla fine riuscì a imporre Valeria Sudano.
Non è un caso che il patto sia stato ufficializzato nel giorno in cui Sammartino, vicepresidente della Regione e assessore all’Agricoltura, partecipava a un dibattito alla Festa dell’amicizia della Dc a Ribera. Unico leghista ad aver accettato l’invito di Cuffaro, nonostante a luglio Salvini, incontrando deputati e coordinatori provinciali, avesse sbarrato la strada a un’alleanza elettorale con il leader della Dc, reduce dalla condanna per favoreggiamento a singoli mafiosi.
Adesso la palla passa a Sammartino, recordman di voti alle scorse Regionali (22mila). Il suo legame con Cuffaro è emerso alle amministrative catanesi, quando i democristiani si dissero disponibili a sostenere la candidatura a sindaco di Sudano, poi sfumata a favore del meloniano Enrico Trantino. Sammartino ha continuato a coltivare buoni rapporti con i cuffariani e negli ultimi mesi si sono registrati diversi passaggi di suoi fedelissimi alla Dc.