“In passato mi ha dato anche dello stronzo, ma io non porto rancore a Gianfranco Miccichè: lo ringrazio per l’accoglienza e la visita a Palazzo dei Normanni’. Cosi’ Matteo Salvini, in conferenza stampa a Palermo ha messo una pietra sopra gli antichi rancori e gli attacchi giunti dal Presidente dell’Ars alle sue scelte politiche. E’ stata siglata ufficialmente, così, una pace che nei fatto era scoppiata già da qualche mese.
E’ uno dei passaggi essenziali della visita di Salvini al Palazzo dei Normanni, o almeno uno dei passaggi attesi visto il primo incontro pubblico fra i due. Poi il leader della Lega ha lasciato velocemente l’argomento per occuparsi di politica anche se di rimpasto nel governo Musumeci non ha voluto parlare come già ieri “Se ne occupano i dirigenti locali” ha detto chiudendo l’argomento
Ma non si è sottratto in tema di elezioni amministrative “La Lega sarà presente alle prossime elezioni: da Enna ad Agrigento, da Marsala a Milazzo. Ci rivedremo presto nelle prossime settimane in Sicilia”.
Sulla crescita della Lega invece ha tenuto a precisare “Chi cerca nella Lega un autobus per perpetuare il suo sistema di potere trova le porte sbarrate, chi porta esperienza positiva e voglia di fare è il benvenuto. Sono molti di più i ‘no’ che diciamo rispetto ai ‘si’, accogliere tutti a prescindere non va bene, non siamo il M5s”.
Poi sulle scelte degli ultimi anni e sulla situazione attuale “Avere abolito le Province sulla carta e averle svuotate di uomini e denari e’ stata una sciocchezza tremenda. Un Paese serio riconoscerebbe l’errore di quel genio di Renzi. La mia visita in Sicilia mi conferma questa idea, che per ora e’ solo della Lega”.
Per nulla preoccupato, invece, sui processi chiesti per lui per il blocco degli sbarchi “Penso di essere l’unico politico che aspetta il processo con gioia. Voglio vedere quel giudice che ritiene che avere difeso il mio Paese sia un crimine, a quel punto il popolo italiano farà le sue considerazioni”.
Per l’intera conferenza stampa il leader leghista ha tenuto accanto a se i doni ricevuti a Palazzo fra cui una testa di Santa Rosalia ‘rosa’ regalatagli dal Presidente dell’Ars Miccichè
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