Mobilitazione anche sui social network per fa restare in Sicilia il ritratto di donna Franca Florio. L’opera d’arte da undici anni si trova al Grand Hotel Villa Igiea. Ma adesso il dipinto di Giovanni Boldini, che nel 1924 rese immortale il volto di donna Franca Florio e la “Palermo felicissima” della Belle Époque sarà venduto e lascerà la città.
Il 4 marzo, nel complesso del Vittoriano di Roma, sarà inaugurata una retrospettiva sull’artista ferrarese e inizierà la procedura di vendita dell’opera. Nel 2005 era stato acquistato da Francesco Caltagirone dalla casa d’asta Sotherby di New York per 800 mila euro e lo aveva voluto restituire a Palermo la città natia di Franca Florio.
Il gruppo Facebook, che già conta centinaia di iscritti, invita “la Regione Siciliana, la Fondazione Banco di Sicilia, il Comune di Palermo e tutti i Comuni Siciliani, le Fondazioni Siciliane , le Associazioni Siciliane a partecipare all’asta per far rimanere il ritratto in Sicilia”.
E sul caso interviene anche Ugo Forello, candidato a sindaco di palermo del Movimento 5 Stelle: “Un altro pezzo della nostra storia sta per essere venduto. È di questi giorni la notizia che il ritratto di Donna Franca Florio, immortalata in pieno periodo Liberty da Giovanni Boldini, sarà presto messo all’asta.
L’ennesimo frammento della nostra memoria collettiva rischia di non tornare mai più a Palermo. Eppure un modo per salvarla ci sarebbe: per il dipinto è prevista la possibilità per le istituzioni di esercitare un diritto di prelazione. Basterebbe un intervento congiunto delle istituzioni, di mecenati, sponsor e società civile per scongiurare questa sconfitta della pianificazione culturale. La politica ha il dovere di conoscere, proteggere e trasmettere alle generazioni future lo straordinario patrimonio artistico che abbiamo ereditato, lo sancisce l’art. 9 della nostra Costituzione. Chi ci ha preceduto non è stato all’altezza, il nostro impegno sarà invece di proteggere la nostra storia”.