La misura non è immediatamente esecutiva

Caso Baiardo, il Tribunale del Riesame dispone i domiciliari

Il tribunale del riesame di Firenze – accogliendo la richiesta della procura fiorentina – ha disposto la misura degli arresti domiciliari, con divieto di contatti con persone diverse dai difensori e dai conviventi, per Salvatore Baiardo, l’ex gelataio di Omegna, amico dei fratelli Graviano, al centro dell’inchiesta sui mandanti occulti delle stragi del ’93.

Per la calunnia nei confronti di Giletti e del sindaco di Cerasa

La misura è stata disposta solo per l’ipotesi di reato di calunnia nei confronti del giornalista Massimo Giletti e del sindaco di Cerasa Giancarlo Ricca. La misura non è immediatamente esecutiva: si deve attendere la scadenza del termine per il ricorso in Cassazione e, laddove la difesa lo presenti, la decisione di conferma della Suprema corte.

Ad agosto Giletti querelato da Graviano

“Ho sempre fiducia nella giustizia, certo alle volte penso che viviamo in un Paese all’incontrario, ma ormai non mi stupisco più di nulla”. Massimo Giletti è attonito al telefono con l’AGI. Ha ricevuto, ad agosto, dai carabinieri la notifica dell’atto che lo vede indagato, insieme alla giornalista Sandra Amurri, per diffamazione dalla procura di Terni. Un reato al quale, alle volte, vanno incontro i giornalisti. Ma che, almeno in questa occasione, lascia abbastanza interdetti.

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A querelare Giletti, infatti, non sarebbe stato uno qualunque, ma Giuseppe Graviano, detenuto nel carcere umbro dove sta scontando diversi ergastoli per Mafia. Il fascicolo sarebbe poi stato secretato. La notizia del procedimento era stata anticipata da EtruriaNews. Non è escluso che, dopo gli opportuni accertamenti investigativi, l’indagine possa essere archiviata. Nel corso della trasmissione ‘Non è L’Arena’ in onda su La 7 Giletti aveva intervistato Salvatore Baiardo, considerato uomo dei Graviano, che ‘annunciò’ l’arresto di Matteo Messina Denaro.

Le interviste di Giletti a Salvatore Baiardo

Baiardo, nella puntata del 5 novembre 2022, aveva ‘profetizzato’ la cattura del boss Matteo Messina Denaro: “Che arrivi un regalino? Magari presumiamo che un Matteo Messina Denaro sia molto malato e faccia una trattativa per consegnarsi lui stesso per fare un arresto clamoroso?”, parlando di “regalino al nuovo Governo, un fiore all’occhiello per il nuovo esecutivo”.

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Ebbene, Baiardo, stavolta ospite in studio, ha affermato che “non sono stati i Graviano a dirgli dell’imminente cattura del boss di Castelvetrano: “Queste persone si sono trasferite nel febbraio ’92 al nord, se dovevano continuare a delinquere rimanevano in Sicilia, nella loro Brancaccio. Come facevano a dirmelo i Graviano se si volevano tirare via da un certo ambiente? Non sto dicendo che sono dei santerellini. Dico: non ci sono solo i Graviano”.

“La notizia – ha aggiunto – che anticipava la cattura di Matteo Messina Denaro arriva da un ambito palermitano ma non dai fratelli Graviano. Penso che loro ormai abbiano staccato la spina. Dopo 30 anni di galera, hanno studiato, si sono laureati, hanno il diritto di gofersi i figli adesso?”.

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