In vigore il nuovo decreto

Saldi estivi, scattano nuove regole, come evitare le fregature

I saldi estivi che partiranno il prossimo 6 luglio prenderanno il via con una importante novità in favore dei consumatori. Entrano infatti in vigore da domani, 1 luglio, le nuove misure sugli sconti di fine stagione. Sono previste dal decreto legislativo, approvato lo scorso 7 marzo, che attua nell’ordinamento italiano la direttiva Ue 2019/2161. Lo ricorda Francesco Tanasi, segretario nazionale Codacons, che spiega come le nuove disposizioni abbiano modificato la normativa sugli sconti. Si impongono regole più rigide sulla trasparenza dei prezzi e sulle vendite presso i siti di e-commerce. Si prevedono inoltre sanzioni più pesanti in caso di pratiche commerciali scorrette.

Gli sconti “farlocchi”

La principale novità riguarda gli sconti “farlocchi” praticati dai commercianti. Ossia l’odiosa pratica di alzare il prezzo di un prodotto prima di applicare la percentuale di sconto durante i saldi. “Un illecito – spiega il Codacons – che ora non sarà più attuabile. La nuova normativa prevede infatti l’obbligo per i negozianti di indicare chiaramente la percentuale di sconto e il prezzo finale. Ma adesso anche il prezzo più basso, e non più il prezzo di listino, applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni precedenti. Quindi quando gli sconti divengono via via più alti, come accade durante i saldi, il prezzo precedente da indicare è quello riferito ai 30 giorni antecedenti l’avvio dei saldi”. I commercianti che non si atterranno a tale nuova regola, vanno incontro ad una sanzione pecuniaria da 516 a 3.098 euro.

Vale anche per l’e-commerce

Una misura che adesso, grazie al nuovo decreto legislativo, si applicherà non solo ai negozi fisici. Riguarda infatti anche le vendite sul web e sulle piattaforme di e-commerce, garantendo così maggiore trasparenza ai consumatori. Come ogni anno, infine,  Francesco Tanasi   mette in guardia i consumatori da possibili fregature, e diffonde i consigli  utili per fare acquisti in sicurezza durante i saldi.

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I consigli

Conservate sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Se il cambio non è possibile, ad esempio perché il prodotto è finito, avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Avete due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.

Le vendite devono essere realmente di fine stagione. La merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. State alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi. Scaffali che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli. È improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori.

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Nei giorni che precedono i saldi andate nei negozi a cercare quello che vi interessa, segnandovi il prezzo. Potrete così verificare l’effettività dello sconto praticato ed andrete a colpo sicuro, evitando inutili code. Non fermatevi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. Eviterete di mangiarvi le mani. A volte basta qualche giro in più per evitare l’acquisto sbagliato o per trovare prezzi più bassi.

Cercate di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: sarete meno influenzabili dal negoziante. Correrete meno il rischio di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non avevate alcun bisogno e che non userete mai. Valutate la bontà dell’articolo guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (le fibre naturali ad esempio costano di più delle sintetiche). Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità. Diffidate dei marchi molto simili a quelli noti.

Diffidate degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova. Servitevi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistate merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.

Non acquistate nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile e deve esserci l’indicazione del prezzo praticato negli ultimi 30 giorni prima dell’avvio dei saldi. Controllate che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.

È rimesso alla discrezionalità del negoziante la prova dell’abito. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati. Il commerciante è obbligato ad accettare forme di pagamento elettroniche (carte, bancomat) anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi. Se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi al Codacons, oppure chiamate i vigili urbani.

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