L’impianto di Bellolampo funziona a singhiozzo con i trito vagliatori sabotati e tornano gli incendi di rifiuti. La scorsa notte i vigili del fuoco sono stati impegnati a spegnere roghi in alcune zone della periferia di Palermo dove la raccolta è stata rallentate.

Incendi nelle zone periferiche

Gli incendi al Villaggio Santa Rosalia in via Elia Crisafulli, al Cep in via Barisano da Trani, in viale Michelangelo, in via Decollati nella zona di via Oreto e a Borgo Nuovo in via Castellana. L’assessore all’Ambiente Pietro Alongi ha detto che l’impianto tornerà a regime giovedì prossimo. In attesa la spazzatura raccolta torna ad essere accatastata nei piazzali in attesa che gli impianti tornino a funzionare come previsto.

Gestione rifiuti a Bellolampo nel mirino della Commissione ecomafie

Un impianto di trattamento dei rifiuti che funziona a singhiozzo, una raccolta differenziata solo del 15% che fa scivolare Palermo in fondo alle classifica delle grandi città (oltre i 200mila abitanti) per la gestione dei rifiuti e tante cose da sistemare. E’ impietoso il quadro disegnato dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti dopo un lungo sopralluogo a Bellolampo e ore di audizioni, in tutto ben sei ore di lavoro fra missione sul campo e convocazioni in prefettura.

Le parole del presidente

“Una città come Palermo non merita questo tipo di gestione dei rifiuti: è una delle grandi città con la peggiore percentuale di raccolta differenziata, si parla del 15%, quindi bisognerà migliorare” ha detto il presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e ad altri illeciti ambientali e agroalimentari, Jacopo Morrone, a Palermo, incontrando i giornalisti in prefettura al termine della giornata che ha visto i commissari svolgere un sopralluogo nella discarica di Bellolampo e poi effettuare alcune audizioni sul sistema dei rifiuti nell’Isola.

Buone intenzioni ma tanto da sistemare

“A Bellolampo abbiamo ascoltato tante buone intenzioni ma ci sono tante cose da sistemare, anche perché ci risultano da diversi anni incendi periodici e malfunzionamenti del Tmb” ha aggiunto. Nel pomeriggio i commissari hanno ascoltato il prefetto di Palermo Massimo Mariani, il procuratore del capoluogo siciliano Maurizio de Lucia e il procuratore di Barcellona Pozzo di Gotto Giuseppe Verzera.

“C’è un filone di inchiesta della commissione sul sistema rifiuti in Sicilia – ha ricordato Morrone -. Potremo verificare se le parole di oggi diventeranno fatti concreti. Vigileremo su questo, abbiamo chiesto documentazioni anche per scongiurare infiltrazioni della criminalità organizzata nel sistema dei rifiuti. Vogliamo fare luce e accendere riflettori là dove la criminalità può inserirsi”. Un lavoro che proseguirà anche nei prossimi mesi.

Impedire che al discarica si blocchi

“Tuttavia il nostro obiettivo principale – ha detto Morrone – è impedire che la discarica si blocchi magari per dirottare i rifiuti altrove. Sono troppi gli interessi che girano intorno a questa eventualità e le infiltrazioni nel settore, ad esempio, dei trasporti dei rifiuti sono un rischio concreto come avviene sempre la dove girano soldi e denari. Il nostro interesse principale è quello di garantire il funzionamento della dioscarica pubblica in sicurezza ed evitando infiltrazioni, siamo la Commissione ecomafie, è il nostro ruolo”.

Parte delle audizioni secretate

“Le audizioni sono state molto interessanti e sono state in parte secretate – ha aggiunto Morrone – Noi di quello che abbiamo visto a Bellolampo faremo una relazione insieme ad Arpa e ai carabinieri del Noe. Una fotografia su quanto abbiamo visto. Collaboreremo con la procura che farà indagini. Ci sono tante cose da sistemare e mettere a posto”.

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