All’improvviso una sorta di accordo. La ricerca dell’unità scuote dall’interno il Pd siciliano. E proprio quando non te l’aspetti le anime diverse del Pd, quelle distinte e distanti sembrano trovare un punto di sintesi.
Così alle primari di dicembre per la segreteria Renziani e Partigiani correranno insieme o meglio Antonio Rubino ha detto sì’ all’offerta di ticket di Davide Faraone.
L’ex segretario organizzativo accetta la sfida di correre come vice di faraone e spiega la sua scelta “Le scelte che ho fatto in questi anni, soprattutto in questi ultimi mesi, sono frutto della consapevolezza che il Pd in Sicilia ha bisogno di una scossa politica e generazionale. Questo mi ha spesso attirato l’accusa di velleitarismo, proveniente soprattutto da chi ha preferito non prendere atto della realtà mortificando il ruolo della sinistra nel partito democratico. Il congresso del Pd siciliano, non può essere un referendum sul passato o un gioco di ruolo. Deve essere invece l’occasione per decidere, per una volta in maniera chiara, se il Pd è uno strumento di autotutela o un soggetto politico capace di rinnovarsi ed essere motore dell’opposizione, mollando i trasformismi da un lato, i conservatorismi dall’altro – scrive Rubino in una lunga nota di spiegazione – Con le persone con cui abbiamo condiviso un percorso in questi mesi, abbiamo lavorato fino all’ultimo istante per realizzare l’unità del Pd, mettendoci a servizio di questo obiettivo senza altra finalità che quella di dare una risposta ad una forte richiesta di elettori e militanti. Sarà invece un congresso in cui si misureranno persone e prospettive diverse, il che comporta delle scelte da condurre con chiarezza davanti all’opinione pubblica”.
“Davide Faraone mi ha chiamato in causa, con coraggio, – continua – chiedendomi di partecipare insieme ad una sfida congressuale e ad un progetto di rinnovamento e ricostruzione del Pd. E’ noto che abbiamo avuto opinioni diverse, che richiedono chiarezza di intenti e trasparenza nelle scelte”.
“Ho scelto, insieme con chi mi ha accompagnato in questi mesi, di accettare questa sfida. Perché nessuno può pensare di essere autosufficiente. Perché la sinistra merita di essere rinnovata e rinvigorita e il suo spazio è un Pd plurale. Perché, anche nell’umiltà dei ruoli e nelle difficoltà del periodo – conclude – è il momento di scendere per tutti dai piedistalli e misurarci con l’esigenza di mettere in moto l’opposizione contro il pericolo nazionalpopulista”.
A contendere la segreteria al nuovo asse fra renziani e partigiani sarà solo Teresa Piccione che corre con le insegne (si fa per dire) della corrente Zingaretti. Le candidature sono ormai presentate perché il termine è scaduto ieri sera.
Sarà, dunque sfida tra ‘renziani’ e ‘zingarettiani’. la corsa sarà fra l’ex sottosegretario Davide Faraone, l’uomo di Renzi in Sicilia, e Teresa Piccione dell’AreaDem di Franceschini, che sostiene Zingaretti al nazionale. Il termine ultimo per la presentazione delle candidature è scaduto ieri alle 20.
La commissione elettorale sta definendo il crono-programma per i congressi nei circoli. Le primarie si terranno il 16 dicembre.
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