I carabinieri della compagnia di Monreale insieme ai colleghi del nucleo cinofili di Palermo, hanno individuato e denunciato in stato di libertà un giovane di 21 anni accusato di ricettazione.
Il giovane è stato trovato in possesso di quasi 500 chili di cavi di rame, recuperati in un suo magazzino. Nel deposito sono stati recuperati un ingente quantitativo di cavi elettrici, recisi e un macchinario appositamente utilizzato per la separazione dell’involucro di plastica dall’anima in rame, oltre che una bilancia commerciale.
Sono stati inoltre rinvenuti circa 15 grammi di hashish costati al 21enne anche la segnalazione alla prefettura quale assuntore.
Sempre a Monreale i militari hanno denunciato per produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti o psicotrope un 21enne, che è stato trovato in possesso di quasi 50 grammi di hashish; inoltre i militari hanno proceduto a segnalare alla prefettura quali assuntori due giovani di 28 e 23 anni.
I ladri hanno rubato oltre 300 metri di cavi di rame a Partinico in contrada Arnao. E’ stato un operaio dell’Enel a denunciare ai carabinieri cosa fosse successo. Chiamato perché alcuni residenti sono rimasti senza energia elettrica il dipendente si è accorto che l’impianto era stato saccheggiato.
Sono in corso gli interventi di manutenzione per garantire di nuovo la fornitura elettrica. Intanto i carabinieri stanno cercando di individuare i ladri che nella zona di Partinico hanno messo più volte a segno furti di cavi di rame creando problemi e disservizi a uffici, scuole e abitazioni. L’Enel comunica che la linea è stata già riattivata e i cavi di rame rubati sono stati sostituiti con quelli in alluminio. L’erogazione elettrica è stata già ripristinata.
Alcuni giorni fa sono andati ko gli uffici del Provveditorato di Palermo. I locali di via San Lorenzo sono stati razziati dai ladri. I malviventi hanno trafugato i cavi di rame della linea telefonica e di quella elettrica, lasciando senza servizi la struttura. Fatto che ha costretto i dirigenti del plesso a chiudere i battenti. I lavoratori hanno operato in regime di smart working, in attesa che la sede venga trasferita presso altra sede. Fra le ipotesi al vaglio c’è quella di un immobile posto in via Ugo La Malfa.