Quattro auto sono state rubate in una sola notte in via Plauto nella borgata di Sferracavallo a Palermo. Due Fiat Panda e due Fiat 500. Ad alcuni dei proprietari delle auto sarebbe arrivata la telefonata con la quale si chiedevano i soldi per restituire la vettura.
Trovate dopo le indagini della Polizia
Gli agenti di polizia delle volanti arrivati nella zona hanno iniziato le ricerche. Nel corso della notte le vetture sono state ritrovate parcheggiate in via del Barcaiolo, in via Limone e il via Del Pesco. Le vetture sono state riconsegnate ai proprietari.
Lunga scia di furti
In queste ultime settimane è stato registrato un aumento di furti di auto. Altre cinque vetture sono state rubate durante il concerto di Venditti e De Gregori. Quattro erano state ritrovate allo Zen. Sono state rubate tre Fiat Cinquecento, una Alfa Romeo Giulietta e una Fiat Panda. Dopo l’intervento delle volanti, tutte le auto sono state ritrovate allo Zen 2, a eccezione della Cinquecento.
Rubano anche vetture col carro attrezzi
E’ ultima trovata dei ladri di automobili nel capoluogo siciliano: il mezzo è stato avvistato nella zona di via Marchese di Villabianca che sarebbe già riuscito a rubare diverse auto, senza essere scoperto. I modelli più gettonati, Fiat 500 e le Fiat Panda. Dai dati di polizia e carabinieri, tra Palermo e provincia, sono oltre cento le macchine scomparse da inizio agosto ad oggi.
Allarme furti auto al parcheggio dell’ospedale Cervello
Allarme furti nel parcheggio dell’ospedale Cervello di Palermo. Nei giorni scorsi sono stati sottratti due mezzi e i lavoratori sono spaventati. Lo denuncia il sindacato della Fials che chiede un intervento urgente dell’azienda per potenziare i controlli e mettere in atto delle misure che possano contrastare questo fenomeno che va avanti da tempo.
Diversi episodi
“Negli ultimi due mesi – spiega Alfredo Falzone, dirigente sindacale Fials e responsabile della sicurezza dei lavoratori – ci risulta che almeno sei sette mezzi tra moto e auto sono stati rubati, e questo avviene sia di notte sia di giorno. C’è un sistema di videosorveglianza che non si capisce se viene utilizzato, gli operatori sanitari alle prese con mille emergenze e criticità non possono subire questo tipo di disagio”.
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