La polizia di Stato ha arrestato un ragazzo di 17 anni dopo un inseguimento in auto per le strade di Palermo. Il giovane è stato notato a bordo di un’auto rubata, un’Alfa Mito, poco prima nella zona di via Duca della Verdura.
Il controllo della targa ha confermato che l’auto era stata rubata. E’ nato un inseguimento che si è concluso con l’auto finita in un’aiuola spartitraffico. A questo punto il ragazzo è stato bloccato e arrestato. L’indagato è accusato di resistenza a pubblico ufficiale ed è stato anche denunciato per ricettazione.
Un’operazione antimafia denominata “Gigante” ha portato all’arresto di sei persone a Genova, tra cui Salvatore Lo Piccolo, referente delle cosche mafiose palermitane. L’operazione, condotta dalla DIA di Genova, si è concentrata su attività di traffico di droga ed estorsione. Oltre agli arresti, è stato eseguito il sequestro preventivo di un terreno a Palermo e perquisizioni personali e domiciliari nei confronti di altri indagati.
L’indagine ha preso avvio da approfondimenti antimafia su alcune società del settore logistico genovese, rivelando il rischio di infiltrazioni mafiose da parte di esponenti del mandamento Tommaso Natale di Palermo. A seguito di queste scoperte, le società coinvolte sono state colpite da interdittive antimafia. L’operazione ha evidenziato come la mafia cerchi di infiltrarsi in settori strategici dell’economia, come quello della logistica, per riciclare denaro e gestire attività illecite.
Nel corso dell’operazione, sono state rinvenute quattro pistole e oltre 500 proiettili, nascosti in un container in uso a una società logistica e nella disponibilità dell’imprenditore coinvolto nel traffico di droga. L’imprenditore, accusato di aver creato un’organizzazione dedita al traffico internazionale di cocaina dal Sudamerica, utilizzava la società logistica come copertura per le sue attività illecite.
L’imprenditore, forte della disponibilità di armi, avrebbe minacciato di morte una persona per impedirle di vendere un immobile sulle alture di Genova. L’obiettivo era costringere la vittima a firmare un contratto di comodato d’uso a suo favore, permettendogli di trasformare l’immobile in un B&B e ricavarne profitti esclusivi. Questo episodio dimostra la pericolosità dell’organizzazione criminale e la sua propensione all’uso della violenza.