“Al peggio non c’è mai fine“, dice un vecchio detto popolare: proverbio che calza a pannello per definire lo scenario distopico che un normale visitatore si trova ogni giorno davanti al cimitero dei Rotoli, a Palermo. Un caso diventato ormai di portata nazionale, con diverse correnti politiche che, ad oltre un anno e mezzo di distanza, chiedono con forza un commissario per risolvere l’emergenza. Ma, mentre la politica discute, le salme dei morti continuano ad occupare i depositi e i gazebo, a volte messe per terra o sopra improbabili impalcature improvvisate.
Le due tensostrutture oberate di bare non fanno quasi più notizia, con feretri, anche di bambini, lasciati sull’asfalto. Ciò in un contesto nel quale, nei giorni scorsi, alcune salme sono scoppiate a causa del caldo e del lungo periodo di conservazione. Ma a ricordare quanto sia preminente ed urgente la risoluzione del problema vi è l’odore nefasto che si solleva in aria dai depositi ad ogni spiffero di vento. Un tanfo che è difficilmente descrivibile con le parole, ma che rappresenta un ulteriore pugnalata a quei familiari che si trovano ad onorare i propri morti in queste condizioni disumane.
Depositi pieni di bare: l’allarme del consigliere Ferrandelli (VIDEO)
Ad affiancare il nostro viaggio nel camposanto palermitano è Fabrizio Ferrandelli, consigliere comunale di Più Europa. Uno dei primi, alla fine del 2019, a lanciare l’allarme su quella che, allora, era emergenza solo in atto. Oggi però lo è diventata in potenza. Una dura realtà che si trasforma in un pugno nello stomaco a tutta la comunità. “La situazione è la stessa che denuncio da più di due anni. Come vedete, a distanza delle nostre denunce, la situazione non solo non è cambiata ma è peggiorata”.
“Siamo quasi a mille salme. Il tempo sta segnando la morte. E’ una cosa tremenda. Non solo per l’inunanimità del messaggio, ma perchè psicologicamenti ci sono dei familiari che non riescono ad elaborare il lutto, processo che inizia con le esequie. Quando non riesci a seppellire un tuo caro, non riesci a chiudere un ciclo della vita. Questo non è decoroso, non accade nemmeno in scenari calamitosi. Avere una condizione del genere non è più possibile, bisogna intervenire“.
Uno scenario apocallitico, rappresentato anche dallo stato dei gazebo del camposanto del lungomare Cristofaro Colombo, dai quali proviene un odore decisamente nauseabondo. “C’è un odore tremendo, decisamente insalubre, è complicato respirare. Ci sono dei segnali per terra. Sono scoppiate delle bare. Ci potrebbe essere del percolato umano a terra. Con le alte temperature di agosto, sotto una tenda non refrigerata, tutto è lasciato all’incuria e alle intemperie. Di fronte ad una situazione del genere, il sindaco dovrebbe avere l’ufficio qui all’ingresso del cimitero“.
Rifiuti speciali sotto sequestro ai Rotoli
Ma le bare non rappresentano il solo problema del cimitero. Fra i campi d’inumazione della parte alta, ancora inaccessibili a causa del mancato collaudo delle reti di protezione e con l’erba ormai alta oltre due metri a coprire le lapidi, e il forno crematorio, che non funziona da oltre un anno e con il progetto della nuova struttura ancora fermo ai preliminari, a destare preoccupazione è la presenza di rifiuti speciali, posti in dei container all’aperto. All’interno di quest’ultimi è possibile trovare di tutto. Da rami di alberi crollati, a pezzi di bare e lapidi, passando per le coperture zincate usate per sigillare i feretri dei morti. Rifiuti che, l’autorità giudiziaria ha deciso di mettere sotto sequestro penale definitivo.
“Questa è un’altra indecenza – sottolinea il consigliere di Più Europa -. Tutte le bare zincate che contenevano i resti di persone che non ci sono più sono sotto sequestro. Qui davanti alla tendopoli che è diventata deposito del cimitero dei Rotoli. Ovvero, la soluzione che il Comune di Palermo ha pensato di portare all’emergenza cimiteriale. Invece di pensare ad un piano di allargamento in modo da dare dignità ai defunti, questo è quello che hanno a fatto“.
“Orlando commissario? Basta buffonate”
E, mentre la politica discute e chiede un commissario straordinario da Roma, a Palermo è scoppiato il caos politico sul cimitero dei Rotoli. Attacchi da destra a sinistra, senza esclusioni di colpi. Un caos che ha costretto il presidente del Consiglio Comunale Salvatore Orlando a convocare una seduta d’urgenza fissata per lunedì 23 agosto alle 10:00. Una seduta che dovrebbe vedere anche la partecipazione del sindaco di Palermo Leoluca Orlando, proposto da diversi esponenti del PD come possibile commissario per l’emergenza ai Rotoli.
Ma proprio sulla nomina del primo cittadino quale commissario, Fabrizio Ferrandelli ribadisce un fermo no. “Io direi basta con le buffonate. Chi è causa dei disastri di questa città non può essere commissario e non può essere la soluzione. Faremo un altro consiglio comunale per fare chiarezza. Ma qui le responsabilità sono amministrative. Palermo sta così perchè, chi l’ha governata per tanti anni, non ha pensato ad un piano cimiteriale adeguato“.
“Voglio ricordare a me stesso – prosegue Ferrandelli – che Orlando è stato assessore per la prima volta nel 1980; sindaco nel 1985 e, tranne una parentesi, è il primo cittadino della città da oltre 30 anni. Quindi nominare Orlando commissario non mi sembra ne una proposta di buon senso. Ne un messaggio di distensione verso i familiari disperati ed indignati“. Parola a Sala delle Lapidi dunque, contesto nel quale i gruppi consiliari esporranno il proprio punto di vista sull’emergenza. Quel che è certo è che, se una civiltà si valuta dal modo in cui tratta i suoi morti, di Palermo, ad oggi, non esce di certo una bella immagine.
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