Il pontile di Romagnolo torna ad essere, nuovamente, un rifugio di fortuna per i clochard. Non era di certo questa l’aspirazione dei progettisti o di chi ha posato i primi assi di legno della struttura di via Messina Marine, a Palermo. Eppure, è quello che è diventato, dopo l’azione incessante di vandali, ladri e criminali, che hanno perfino dato fuoco alla struttura in alcune occasioni. Un pontile che è ormai inutilizzabile, lacerato dalle fiamme e reso inagibile anche dalla costante presenza di rifiuti, a volte anche speciali, abbandonati nel piano inferiore.
Eppure, nonostante la vivibiità del luogo sia assolutamente inesistente, qualcuno, evidentemente disperato, lo usa come rifugio di fortuna per ripararsi dal freddo notturno, dalla pioggia o dai primi caldi del giorno. Fatto immortolato nella giornata odierna dalla nostra redazione. Lui o lei, non lo sappiamo, non era presente al momento del nostro arrivo. Ma c’erano i suoi pochi averi, lasciati nei pressi di quello che sembra un letto di fortuna, con tanto di materasso e coperte. Un luogo assolutamente malsano, anche a causa dei miasmi provenienti dal piano inferiori, nel quale si trova a vivere una persona, un essere umano. Persona che è entrata all’interno della struttura, tagliando la rete di ferro che era stata posta per impedirne l’accesso.
Uno scenario distopico, quasi paradossale. Basta scendere le scale che portano alla spiaggia per rendersi conto che il pontile di Romagnolo non è un luogo adatto ad una vita salubre e dignitosa. Il posto è stato, evidentemente, vittima di vandali e ladri. Mancano tutte le tubature e fili elettrici, con porzioni di muratura staccate e spaccate al suolo. Ma non basta. Qualcuno usa gli ex bagni per effettuare ciò che in quei luoghi è naturale vocazione, anche se non c’è più nulla rispetto a quelli che erano i servizi igienici di una volta. Anzi, di igienico non c’è più niente. Rifiuti sparsi ovunque, ingombranti lasciati sul posto quasi fosse una succursale di Bellolampo. Un caos iniziato dopo il primo incendio alla struttura, avvenuto qualche tempo dopo la sospensione del servizio di guardiania. Dopodiche, simili episodi si sono rincorsi nel tempo. L’ultimo è avvenuto il 28 settembre 2021, a margine di un evento politico tenuto sul posto, proprio per cercare di rilanciare il sito.
Fatto di cui si è parlato in “Sicilia”, approfondimento giornalistico che va in onda ogni venerdì sui canali di Video Regione, e nei pezzi dedicati dalla redazione di BlogSicilia. Una struttura in legno, il pontile, edificata di fronte all’ingresso di via Amedeo d’Aosta e che avrebbe dovuto rappresentare proprio un’estensione ideale della strada verso il mare. Opera che è finita invece per essere il simbolo del degrado in zona, più volte vandalizzata e data alle fiamme. Ormai è totalmente inutilizzabile. Si spera sempre che qualcuno si attivi per provare a ristrutturarla. Ma i progetti di riqualificazione rimangono al momento soltanto un’ipotesi. Ciò anche a causa di una burocrazia che frena gli investitori e i relativi progetti di rilancio.
Molto c’è da dire anche riguardo la spiaggia adiacente. Un luogo incantevole dal quale si potrebbe ammirare tutto il waterfront della città, con uno sguardo mozzafiato che si spinge fino a Monte Pellegrino. Ma è un panorama con sorpresa. Un vero peccato, perché la visuale e la permanenza sul posto sono disturbate dalla presenza di rifiuti. D’estate, poi, la situazione si complica ancora di più per l’ulteriori intromissione degli abusivi che occupano il litorale. Un’onda umana talmente massiva che spesso, in passato, ha richiesto perfino degli sgomberi, come accaduto l’estate scorsa.