Non solo l’impugnativa a due articoli della legge di stabilità. L’attenzione a Palermo si concentra sui rilievi e sul rischio di impugnativa alle norme contenute nel collegato alla finanziaria. I rilievi avanzati da Roma su questa legge sulla quale il ,Consiglio dei Ministri dovrebbe pronunciarsi la prossima settimana saranno superati fornendo tutte le utili risposte al Ministero. Ne è convinto il Presidente della Regione che ha convocato a Palazzo d’Orleans in ragioniere generale e tutti i funzionari per dare precise disposizioni in materia.
Al governatore non è andata giù l’impugnativa anche se l’assessore all’Economia Marco Falcone è subito volato a Roma per affrontare il tema al Ministero.
Schifani convoca riunione a Palazzo d’Orleans
Il presidente Schifani ha, dunque, convocato a Palazzo d’Orléans una riunione con il ragioniere generale Ignazio Tozzo e con il capo di gabinetto della Presidenza Salvatore Sammartano per analizzare punto per punto i rilievi effettuati dal governo nazionale alle norme del “collegato” alla legge di Stabilità regionale.
“Un confronto utile per avviare al più presto un’interlocuzione istituzionale e personale con Roma e fornire tutti gli elementi necessari a superare le criticità indicate” ha detto governatore, al termine dell’incontro.
Nel corso della riunione sono state affrontate, con argomentazioni particolareggiate e approfondite, tutte le norme indicate, con particolare attenzione a quelle che riguardano le indennità per i medici nelle zone periferiche e le misure di contrasto alla dipendenza da crack.
Salvo, comunque, il servizio antincendio
Intanto, sull’impugnativa già pronunciata sulla legge di stabilità regionale, una nota della Presidente della Regione chiarisce che sono solo due e non tre le conseguenze dirette dell’impugnativa della legge di stabilità siciliana da parte del Consiglio dei Ministri. Nonostante i tre articoli impugnati la riformulazione della norma sulle giornate lavorative aumentare per i forestali potrà vedere ugualmente la luce. La precisazione arriva con una nota di Palazzo d’Orleans
Legge salva nel suo impianto complessivo
La legge di stabilità regionale ha retto nel suo impianto complessivo. Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro per gli Affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, ha impugnato esclusivamente due norme: l’articolo 8, relativo agli incentivi economici al personale regionale, e l’articolo 25, che fa riferimento alla trasformazione del Cefpas in ente del sistema sanitario regionale.
La nota di Palazzo d’Orleans
“Non è in discussione, invece, l’articolo sull’aumento delle giornate di lavoro agli operai forestali. Grazie all’impegno del presidente della Regione Renato Schifani, la norma è stata riformulata e trasmessa agli uffici del ministero. In sostanza, è stato chiarito che non è prevista alcuna nuova assunzione, ma si tratta piuttosto di un incremento delle giornate di lavoro per una parte degli operai forestali già interni al bacino, in modo da potenziare le attività di contrasto agli incendi”.
Nessuna contestazione al bilancio
“A differenza di quanto erroneamente scritto da alcuni organi di stampa, Palazzo Chigi non ha avanzato alcuna contestazione alla legge di bilancio” scrivono da palazzo d’Orleans, ma che il bilancio fosse estraneo all’impugnativa era apparso, in realtà, chiaro fin dall’inizio della vicenda.
“Per quanto riguarda il collegato alla finanziaria regionale, approvato dall’Ars, non c’è alcuna impugnativa da parte del Mef, con il quale c’è sempre stata una proficua attività di confronto istituzionale. Alcune norme contenute al suo interno sono al momento oggetto di approfondimento ed è in corso un confronto tra gli uffici regionali e quelli di Roma” conclude la nota confermando che di fatto c’è una interlocuzione in corso sui dubbi sollevati dal Ministero attualmente al centro di un approfondimento.
La preoccupazione per il collegato
La preoccupazione, però, riguarda altri 30 articoli del collegato più che le norme impugnate. Con una nota recapitata a Palazzo d’Orleans ieri pomeriggio, infatti, il governo nazionale, con in testa il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli ha annunciato che si prepara a impugnare quadi un terzo dei 141 che compongono il “collegato” alla Finanziaria.
La norma di maggior peso ora a rischio è quella che introduce un incentivo da 18mila euro all’anno, per una spesa di 10 milioni, per i medici in servizio negli ospedali delle piccole città. Secondo Roma, scritta così questa norma si presterebbe a continue proroghe e potrebbe legittimare gli stessi aumenti anche per altri medici “con rapporto convenzionale”. Il tutto non sarebbe compatibile con la contrattazione collettiva nazionale.
Falcone da Roma
Sulla finanziaria, invece “Non c’è alcun problema per la legge di stabilità regionale, sono soltanto due le norme impugnate dal Consiglio dei ministri e sono di natura marginale – dice l’assessore Falcone volato intanto a Roma – L’impianto rimane in piedi, anzi quest’anno siamo particolarmente soddisfatti perché il Mef ha apprezzato l’impianto che il Parlamento assieme al governo Schifani ha voluto dare alla legge di stabilità”.
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