Dopo la bufera della campagna elettorale di Palermo adesso tra Roberto Lagalla e Maria Falcone è uno scambio di parole al miele. Il neo sindaco di Palermo questa mattina ha voluto ringraziare la sorella del magistrato ucciso dalla mafia per le parole che ieri la stessa Falcone aveva espresso anche all’indirizzo del primo cittadino. “Esprimo profonda gratitudine – ha detto oggi Lagalla – per le parole della professoressa Maria Falcone che ieri, ancora una volta, ha lanciato un appello di civiltà doverosamente raccolto dall’amministrazione comunale”.
L’annuncio del sostegno alla Fondazione
Lagalla ha preso la palla al balzo per annunciare il sostegno dell’amministrazione alla Fondazione Falcone che è guidata dalla sorella del magistrato impegnata in progetti di diffusione della legalità: “Rivolgo particolare apprezzamento al lavoro della Fondazione Falcone – ha aggiunto – che da trent’anni sviluppa un percorso di lotta e contrasto alla mafia che oggi, ancor di più da sindaco della città di Palermo, condivido con profonda convinzione. Il Comune sarà sempre a fianco della Fondazione e di tutte quelle associazioni e realtà della società civile che ogni giorno combattono la criminalità organizzata. Rinnovo inoltre il mio impegno e quello dell’amministrazione comunale nel vigilare, di concerto con l’organismo di vigilanza per il contrasto alle infiltrazioni mafiose nella pubblica amministrazione, sulla gestione dei fondi del Pnrr che avranno come unico obiettivo quello dello sviluppo, della riqualificazione e del rilancio della nostra città”.
Quel che è accaduto ieri
Ieri Lagalla era andato a porgere l’omaggio ai caduti di mafia. Una prima uscita ufficiale da sindaco di Palermo: si è recato in piazza XIII Vittime per depositare una corona di fiori presso il monumento dedicato alla memoria dei caduti nella lotta alla mafia. Un’occasione nella quale l’ex rettore dell’università di Palermo ha ribadito la propria posizione sul tema della legalità. Ma ciò non è bastato ad evitare una contestazione da parte di una ventina di attivisti, posizionati nel marciapiede opposto rispetto al monumento. Una protesta che ha avuto il suo apice mentre Roberto Lagalla abbandonava l’area di piazza XIII Vittime. In quel momento i manifestanti hanno iniziato ad intonare il coro “fuori la mafia dallo Stato”, esponendo uno striscione nel quale richiamavano i temi legati alla questione morale.
Le parole della Falcone
Maria Falcone, in seguito a quanto accaduto, ha manifestato da una parte l’apprezzamento per l’omaggio alle vittime di mafia, dall’altro l’auspicio che il Comune di Palermo e il suo neosindaco Roberto Lagalla difendano dalle grinfie di cosa nostra i fondi del Pnrr.
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