Bob Kennedy sarebbe stato l’ideatore della Prima guerra di mafia a Palermo, quella che nei primo anni sessanta oppose i fratelli La Barbera ai cugini Greco e culminò nella strage di Ciaculli. Bob Kennedy, ai tempi ricopriva il ruolo di Attorney general (l’equivalente del Ministro della Giustizia in Italia) nel governo statunitense guidato dal fratello John Fitzgerald. La mafia palermitana sarebbe stata infiltrata grazie ad un’operazione coperta della CIA. Tra gli agenti provocatori, al soldo della centrale d’intelligence a stelle e strisce, figurerebbe anche Salvo Lima, allora stella nascente della Dc in Sicilia e grande manovratore del Sacco di Palermo. E’ la tesi del giornalista statunitense Seymour Hersh, premio Pulitzer per le inchieste sulla guerra del Vietnam. Hersh è ritornato di recente agli altari della cronaca per aver raccontato la storia dell’attentato al gasdotto North Stream, indicando l’intelligence anglobritannica come mandante dello strike che ha tagliato i rifornimenti di gas tra Russia e Germania.
Del complotto ordito da Kennedy (che verrà ucciso nel 1968) abbiamo parlato a Talk Sicilia con Carmine Mancuso. L’ex Senatore, che oggi presiede l’Associazione delle Vittime dimenticate di mafia, ha nuovamente accolto il nostro invito. Per Mancuso, la tesi di Hersh sia verosimile, poichè, “in Sicilia è notorio che la mafia sia stata fatta crescere artatamente e per certi versi non sia stata combattuta. Anzi, in parecchi casi sappiamo come sia stata finanziata anch’essa, segretamente alimentata in maniera da nascondere la polvere sotto il tappeto. Perché la mafia serviva da copertura per le operazioni più sporche”.
Quando la mafia conquistò il mondo del narcotraffico
Dopo aver ricostruito i rapporti tra gli Alleati e Cosa Nostra ai tempi dello sbarco in Sicilia del 1943, Mancuso riannoda i fili dell’escalation della mafia siciliana. Nel 1957, con il celeberrimo meeting all’Hotel Des Palms di Palermo, la mafia diventa imprenditrice, accumula miliardi su miliardi e inizia a conquistare la leadership mondiale del narcotraffico.
“La mafia diventa troppo potente, ha alzato la testa -spiega Mancuso – così si potrebbe comprendere la mossa del governo americano, far scoppiare una guerra di mafia, farli ammazzare fra di loro, per poi sostituirli con una nuova classe criminale: è una tesi suggestiva” . Mancuso ricorda anche che la prima guerra di mafia si concluse con la Strage di Ciaculli, un mistero ancora irrisolto. Dopo Ciaculli, Cosa Nostra subì una fortissima repressione da parte dello Stato e la Cupola venne sciolta.
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