Il direttore Generale dell’Inps Gabriella Di Michele ha firmato una circolare che chiarisce il tema dell’iscrizione delle aziende agricole con dipendenti in forma di società, cooperative e di organizzazione di produttori. L’Inps ha pubblicato ieri il documento che fornisce chiarimenti ai soggetti che svolgono attività collegate con quella agricola, come manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione di prodotti agricoli.
La pubblicazione della circolare è vista come un segnale positivo dal deputato alla Camera del Movimento 5 Stelle e componente della commissione Agricoltura, Dedalo Pignatone.
“Ottime notizie per l’Agricoltura – dice in una nota -, finalmente si colma un vuoto normativo che interessava migliaia di lavoratori nel nostro Paese, impegnati nel comparto agricolo, ma non riconosciuti come ‘agricoli’ dall’Inps”. Ieri, l’istituto ha emesso la circolare per fornire i chiarimenti del caso. “Tali precisazioni – continua il grillino – si sono rese necessarie in virtù dell’evoluzione organizzativa delle strutture produttive che operano nel mercato agricolo e che non sempre hanno una definizione tale da essere immediatamente riconoscibili quali soggetti da inquadrare nella previdenza agricola”.
“Nei mesi scorsi, – continua Pignatone – numerose le interlocuzioni con l’Inps, arrivando a presentare anche un’interrogazione rivolta al Ministero del Lavoro, per chiarire i presupposti giuridici necessari affinché una organizzazione di produttori ottenesse la qualifica agricola, facendo in modo che la prassi applicativa riguardasse tutto il territorio nazionale. La vicenda ha coinvolto anche una grossa azienda del centro Sicilia, la Eco Farm di Riesi, dove 300 lavoratori sono stati chiamati dall’Inps a restituire fino a 30 mila euro, dopo che l’Istituto nazionale della previdenza non ha riconosciuto alle maestranze il contratto dell’agricoltura, ma quello del commercio”.
“Giunge, quindi, un chiarimento su molte tematiche agricole, – conclude il parlamentare Cinquestelle – e adesso, mi auguro che tutte le sedi locali dell’Inps possano applicare la normativa di settore, anche alla luce di questa circolare. Non ci sarà più alcun dubbio sul corretto inquadramento, ai fini dell’assoggettamento a contribuzione agricola unificata, delle società, delle cooperative e delle organizzazioni di produttori che svolgono le attività connesse a quelle agricole. Lo sviluppo della nostra economia agricola passa anche attraverso un quadro normativo chiaro per aziende e lavoratori”.