“E’ stato ritrovato il turista finlandese di cui si erano perse le tracce a Palermo. Alcune persone lo hanno segnalato nella zona tra il Cep e viale Michelangelo e poi è stato trovato a vagabondare dentro l’ex istituto Salvemini”.
E’ quanto afferma Riccardo Calabrese, investigatore privato incaricato dalla famiglia di ritrovare il figlio di 29 anni Tommi Hirvinen scomparso da alcuni mesi nel capoluogo palermitano. Adesso i genitori stanno partendo alla volta di Palermo per riabbracciare il figlio.
Il trasferimento a Palermo
Da alcuni mesi i genitori finlandesi non avevano più notizie del loro figlio che si era trasferito a Palermo per aprire un B&B. Il ragazzo era venuto più volte a Palermo come turista e si era innamorato della città tanto da scegliere di impiantarvi la sua attività. Arrivato definitivamente ad ottobre, dopo qualche giorno è sparito. La famiglia ha provato a cercarlo per settimane a cercarlo ma senza successo presentando denuncia di scomparsa alla polizia. In queste settimane si erano rivolti all’agenzia di investigazione privata Riccardo Calabrese per capire che fine abbia fatto e poter entrare in contatto.
Proprio la famiglia, attraverso il detective, aveva lanciato un appello alla ricerca di aiuto. Tommi Hirvinen è alto un metro e 90, ha gli occhi castano scuri, i capelli castano chiari, una corporatura snella e parla solo inglese. Soffre di una patologia, che riuscirebbe a tenere sotto controllo grazie ad alcuni farmaci. Proprio per questo, secondo quanto riferisce l’agenzia di investigazione privata, aveva avuto malori occasionali tanto da aver più volte fatto ricorso alle cure mediche attraverso i pronto soccorso sia di Villa Sofia che dell’ospedale Ingrassia In tutti i casi, però, si sarebbe poi allontanato rinunciando alle cure dopo una breve attesa. In un’occasione in particolare, a inizio dicembre, sarebbe stato trasportato in ospedale dopo essere stato malmenato, forse in seguito a una lite.
Un ragazzo educato
Chi ha avuto modo di incontrarlo in nosocomio ha riferito che era molto educato e aiutava tutti i pazienti più anziani. Da allora il silenzio. Fin alla grande notizia di oggi: il ragazzo sta bene.
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