Palermo

Il ritorno a casa del figliol prodigo, il sindaco di Bagheria Filippo Maria Tripoli verso la Dc di Cuffaro

Radio palazzo si sta scatenando: il 2025 sarà l’anno della corsa al centro in Sicilia ancora più che nel resto del paese. E sarà una corsa che vedrà come partiti di approdo quelli che possono garantire un percorso che porta fra gli scranni di sala d’ercole nel 2027. Che siano a maggio o a settembre le elezioni sono, comunque, ancora lontane. Ma un vero percorso che porti ad una candidatura vincente si cominci a a costruire adesso.

Il ritorno del figliol prodigo

Notizie ufficiali ancora non ce ne sono ma l’indiscrezione più quotata sulle frequenze politiche siciliane di queste ore riguarda il sindaco di Bagheria Filippo Maria Tripoli.

Sindaco al secondo mandato, eletto per la prima volta il 28 aprile del 2019 e confermato il 9 giugno del 2024, milita nella fila di Italia Viva di Renzi e Faraone anche se è uno degli uomini delle esperienze “civiche tante care proprio a Italia Viva nei territori a partire da Palermo.

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Nella precedente legislatura, la XVII, Tripoli era stato eletto deputato regionale ma non ha visto riconferma nella tornata del 2022 che ha portato in carica il governo Schifani.

Cresciuto alla corte di Cuffaro

Il giovane Filippo Maria Tripoli era cresciuto alla corte di Totò Cuffaro e già in passato si era parlato con insistenza della possibilità di un suo ritorno a casa, sempre smentito da lui, dai suoi e dai fatti. ma che esiste un rapporto personale oltre che politico non è cosa smentibile. Adesso sembra che la cosa sia pronta a realizzarsi e già nei prossimi giorni poterebbe arrivare quell’annuncio ufficiale che manca e del quale non si vuole parlare, un poco per scaramanzia, un poco per esigenze di comunicazione.

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Una scelta che guarda alla Regione

Politicamente parlando si tratta di una scelta che guarda certamente alla Regione. da una parte c’è una non condivisione di fondo della strategia dell’attacco frontale al governo Schifani degli ultimi mesi da parte di Italia Viva, dall’altra la voglia di militare in un partito che possa garantire una candidatura alle regionali, cosa che  difficilmente potrà fare Italia Viva se non in contenitori civici o in alleanze di scopo che funzionano molto meglio a livello nazionale o a livello iper locale ma funzionano molto meno in una elezioni come quell regionale che ha una sua storia a se sia per legge elettorale che per radicamento nel territorio delle liste.

Una candidatura che ha molte più opportunità sollo lo scudocrociato o addirittura sotto le insegne di Forza Italia. la Dc, infatti, ha accordi con Noi Moderati e con Forza Italia ma è probabile che alla Regione presenti simbolo e propria lista avendo dimostrato, nel 2022, che l’elettorale nell’isola c’è ed è importante.

Prima di una serie di novità

Che i centristi bussino alla porta sempre più spesso e sempre più forte è un fatto oggettivo. Quella di Filippo Maria Tripoli potrebbe essere la prima di una serie di adesioni nell’arco del 2025 ma prima di spingersi oltre radio palazzo preferisce attendere che questa si concretizzi. E non dovrebbe esserci molto da aspettare

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