Un’ora di stop per la nave Vesta (mezzo che collega Palermo ad Ustica) rimasta attraccata al porto di Palermo. Ha preso avvio questa mattina, 19 novembre, lo stato di agitazione dei dipendenti della società marittima Caronte&Tourist. A seguito degli accordi non rispettati dalla società, dipendenti e sindacati hanno indetto congiuntamente delle assemblee unitarie a bordo: “C’è stata un’adesione comune da parte dei dipendenti – ha dichiarato Giancarlo Milano, coordinatore Cgil Sicilia – questa mattina abbiamo rendicontato la situazione ai marittimi, c’è molta preoccupazione fra i dipendenti che al momento non conoscono il loro futuro – continua – molti si chiedono come mai un accordo sindacale scritto non venga rispettato dall’azienda”.
In un contesto di crescente tensione, il gruppo C&T ha ufficialmente convocato i sindacati il prossimo 21 novembre. La comunicazione arriva in risposta allo stato di agitazione dichiarato dalle organizzazioni sindacali.
“Abbiamo dichiarato lo stato di agitazione – ha detto Katia Di Cristina, segretaria generale Uil trasporti Sicilia – adesso faremo un calendario di assemblee a bordo che determinerà disagi all’utenza – continua – aprendo le procedure di raffreddamento la legge dice che dobbiamo essere convocati dall’azienda per trovare una soluzione – conclude – se dall’esito dell’incontro non si troverà un accordo passeremo allo sciopero vero e proprio”.
Previsti rallentamenti e disagi all’utenza marittima nelle prossime ore. I traghetti per Milazzo, Messina, Palermo, Trapani e Porto Empedocle partiranno con ore di ritardo. A presenziare alle assemblee, i sindacalisti della Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Traporti a supporto dei lavoratori nel percorso di rivendicazione e dialogo con la dirigenza della società C&T.
Nei giorni scorsi è stato proclamato ufficialmente lo stato di agitazione dei marittimi attraverso una nota diffusa dai sindacati Cgil, Cisl e Uil trasporti. Una presa di posizione nata a seguito della comunicazione della società C&T dello scorso 31 ottobre che ha suscitato preoccupazioni tra i lavoratori per il mancato rispetto degli accordi precedentemente sottoscritti. Gli impegni disattesi riguardano: la turnazione, i periodi d’imbarco e la stabilizzazione del personale.
“La società sta sottoponendo i lavoratori ad una turnazione caratterizzata da un impiego non corrispondente alle regole d’ingaggio e di inquadramento – scrivono i sindacati sulla nota – con la “richiesta robusta” di una molteplicità di funzioni ed operazioni esecutive irrispettose dell’inquadramento del singolo lavoratore – si legge – a parere delle scriventi, queste azioni unilaterali nei fatti corrono il rischio di ridurre gli standard di sicurezza per i lavoratori e per i passeggeri”.
La posizione dei sindacalisti è ferma. “Il malcontento e la frustrazione dei lavoratori è tale che si rischia sulla sicurezza sul lavoro – ha detto Giancarlo Milano, coordinatore Filt Cgil Sicilia – noi non siamo disposti a fare retromarcia in nessuno degli accordi firmati – continua – le assunzioni devono essere completate e le turnazioni non possono essere negoziate, non ci fermeremo”.