Una lettera al Presidente del Consglio firmata dal Presidente della Regione sicilianamNello Musumeci e dagli altiri 4 governatori delle nuove zone arancioni nelle quali il provvedimento scatta da oggi e sarà in vigore, per il momemto, fino al 15 gennaio mache tali resteranno, probabilmente, anche dopo in considerazone dell’annunciato cambio dei paramentri per la valutazione del rischio epidemiologico.
La notizia della richiesta la da lo stesso governatore Musumeci a margine di un post video su Facebook nel quale commenta il risultato di un sondaggio chiesto all’Istituo Demopolis proprio sullascelta della zona arancionme. Un sondaggioin base al quale emerge che “Il 70% dei siciliani apprezza la decisione prudenziale, richiesta dal Governo Musumeci, di porre dall’11 gennaio la Sicilia in zona arancione: i cittadini la ritengono oggi una scelta necessaria per prevenire un ulteriore incremento dei contagi. Poco meno di un quarto la considera sbagliata ed eccessiva”.
Il 21% avrebbe preferito invece una Sicilia tinta di giallo, per tutelare la mobilità e le attività produttive. “La preoccupazione dei siciliani per la diffusione del Coronavirus nell’Isola – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – è tornata a crescere negli ultimi giorni, passando dal 75% del 22 dicembre all’83% di oggi. La scelta di misure più stringenti per il contenimento del virus appaiono motivate, agli occhi dell’opinione pubblica, anche dalla necessaria tutela della campagna di vaccinazione appena iniziata: per più di 7 siciliani su 10, l’arrivo dei vaccini contro il Covid rappresenta una grande opportunità per uscire dalla pandemia nel 2021”.
Nell’opinione pubblica siciliana è alto il consenso alle scelte istituzionali assunte nelle ultime ore dal Ministero della Salute e dal Governo Regionale per contrastare l’emergenza pandemica, con l’istituzione di una zona “arancione rafforzata”. Condivisa da quasi 8 siciliani su 10 è la linea della severità rispetto agli arrivi nell’Isola.
Il 78% degli intervistati apprezza la scelta, prevista dall’ordinanza del Presidente della Regione Musumeci, di proseguire l’esperienza attuata per le festività di fine anno, mantenendo nel mese di gennaio uno screening mirato sul Covid per chi arriva in Sicilia (con l’obbligo di tracciamento e di tamponi). Sebbene si tratti di interventi d’impatto pesante sul tessuto sociale, si dimostrano condivise anche le misure riguardanti la scuola in Sicilia, previste dal Governo Regionale.
Il 60% valuta positivamente la decisione di tenere a casa i più piccoli, con la didattica a distanza fino al 16 gennaio per Elementari e Medie, prolungabile a discrezione dei Sindaci. Oltre 7 siciliani su 10, intervistati da Demopolis, concordano sul mantenimento della Dad fino al 30 gennaio per le Scuole Superiori e le Università.