- Raffica di controlli in ristoranti, locali e mini market a Palermo nel fine settimana appena trascorso
- Esercenti sull’orlo del fallimento parlano di “accanimento” verso la categoria
- Innumerevoli le segnalazioni pervenute all’associazione Siciliae Mundi che lancia il grido d’allarme
“Quando mi urlano al telefono che sembrerebbe un accanimento verso la categoria, non riesco a dare una risposta tranne dire ‘stiamo cercando di capire il perché'”.
Lo dice Loredana Novelli, presidente di Siciliae Mundi, in merito alle numerose segnalazioni che le sono giunte da esercenti del settore della ristorazione.
Tra sabato sera e domenica mattina, quindi a poche ore dalla riapertura dei locali, avvenuta lunedì con il passaggio della Sicilia in zona gialla, alcuni esercenti sono stata multati “con motivazioni – dice Novelli – che non ho ben capito e in più vengono obbligati alla chiusura per 5 giorni“.
I controlli e la posizione dei ristoratori
Per i ristoratori si tratterebbe di controlli pretestuosi, una sorta di ‘persecuzione’ messa in atto con i controlli tributari.
Come racconta ancora Novelli ” ad una nota attività di ristorazione palermitana durante i controlli è stato chiesto il codice Ateco e sono state elevate multe senza che i ristoratori abbiano capito le reali motivazioni. Le aziende del settore lamentano le limitazioni alle loro attività che ormai durano da un anno, non hanno avuto i ristori promessi, stanno cercando con speranza e fiducia di ricominciare a lavorare e invece vengono fatti chiudere”.
Chiusi locali e mini market, molte attività sull’orlo del fallimento
A supporto di quanto riferito dai ristoratori a Novelli, interviene la Ristotech, un’azienda che si occupa di software per le attività produttive e fornisce sistemi di cassa e anche assistenza fiscale agli esercenti, soprattutto del settore della ristorazione.
In una nota di Ristotech si legge: “Registriamo che in Sicilia, a Palermo, i controlli di sabato sera, dalle 20 in poi, mirati al distanziamento ed al rispetto delle regole ancora una volta sono diventati oggetto di chiusura di locali o mini market in tutta la città … beh, dopo settimane di blocco se doveva essere una riapertura difficoltosa dopo questa mazzata lo sarà ancor di più”.
Aggiunge l’azienda: “Questo genererà una serie di decisioni da parte degli imprenditori che vanno verso il licenziamento del personale e chiusure a tempo indeterminato”.
E ancora: “La cosa che fa più male sono i racconti degli interessati”, quanto accaduto esprimerebbe “chiaramente la volontà dei preposti ai controlli usando anche escamotage sulle visure camerali, peccato che esprimono ciò che la Scia (segnalazione certificata di inizio attività, ndr) permette loro. Come se a seconda del Dpcm ogni volta le aziende cambiassero i codici Ateco (relativi alla classificazione delle attività economiche, ndr)”.
Il bisogno di tornare al lavoro
Conclude Novelli: “Secondo chi ha fatto i controlli c’erano delle irregolarità, come la Scia appunto non in regola, ma chi è stato sanzionato non ha ben capito. Le aziende si sono basate sull’ultimo Dpcm. Forse è sbagliato o non chiaro?
Io penso che i controlli sono necessari ma bisognerebbe far lavorare chi ha realmente bisogno, come i ristoratori.
In ogni attività lavorano almeno cinque persone, che hanno alle spalle famiglie che non sanno più come affrontare la quotidianità. Questo non va bene. L’amministrazione comunale dovrebbe venire incontro alle persone in difficoltà, tanti esercenti stanno chiudendo per fallimento.
La politica, in generale e tutta, dovrebbe essere molto più vicina ai cittadini, e non ricordarsi di loro solo in tempo di elezioni”.
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