Il questore di Palermo, Leopoldo Laricchia, ha emesso il divieto di accesso agli esercizi pubblici e ai locali di pubblico trattenimento, col “Daspo Willy”, nei confronti di 9 giovani palermitani che, in tre distinte circostanze ed a vario titolo, si sono resi responsabili di gravi condotte che hanno turbato la sicurezza pubblica.
Il provvedimento
Il primo provvedimento è stato emesso per sei giovani tra i 18 e i 24 anni che hanno provocato lo scorso 2 ottobre una rissa al locale Payone in via dei Nebrodi. Grazie alle immagini anche pubblicate sui social gli agenti di polizia sono risaliti agli autori. Per uno di loro è scattato anche l’obbligo per un anno di presentarsi al commissariato dalle 22 alle 22.30 nei giorni di venerdì, sabato e domenica.
Per altri due giovani il daspo è scattato dopo una rapina compiuta al Country di via dell’Olimpo. Infine l’ultimo provvedimento nei confronti di un giovane di 29 anni che lo scorso 28 gennaio davanti alla discoteca Nort3 di via Pasquale Calvi aggredì due agenti di polizia che erano intervenuti per sedare una lite tra un uomo e una donna. Uno degli agenti aveva riportato delle ferite ritenute guaribili in 20 giorni.
Il daspo nei confronti di dieci minori
Qualche settimana fa il questore ha emesso 10 “Daspo fuori contesto” nei confronti di altrettanti minorenni palermitani, di età superiore ai 14 anni, vietando loro l’accesso, per 18 mesi, agli impianti sportivi nazionali ove vengono disputati incontri calcistici. Il divieto coprirà la rimanente stagione calcistica e tutta la successiva.
La sassaiola contro la polizia
I provvedimenti sono frutto delle indagini e accertamenti della Polizia di Stato in relazione ad incidenti e aggressioni con lanci di oggetti che si sono verificati durante le vampe in città l’ultima festa di San Giuseppe a Palermo. Gli scorsi 18 e 19 marzo, la polizia di Stato, l’arma dei carabinieri, i vigili del fuoco, la polizia municipale, la protezione civile e i dipendenti della Rap sono stati impegnati su più fronti cittadini per far rispettare l’ordinanza comunale di divieto di accensione di vampe e falò e lo hanno fatto anche a costo di venire feriti anche dal fitto lancio di sassi o materiale.
Dalle indagini anche grazie alle immagini riprese dall’elicottero si è risaliti ai primi dieci giovani “protagonisti” di quattro episodi distinti avvenuti in altrettante zone cittadine.
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