“I dogo argentini non sono cani da difesa. Sono cani da caccia grossa che vengono utilizzati per catturare i cinghiali e i puma. Questi cani non devono mai essere lasciati soli con i bambini”.
Lo dice Riccardo Risica un addestratore palermitano che si sta preparando per partecipare per la quarta volta al campionato del mondo in Finlandia per addestratori. Ha nel suo palmares un secondo posto ai mondiali e un primo posto ai campionati italiani.
“In quella villetta è possibile che sia successo che il piccolo abbia compiuto un gesto che i cani probabilmente abbiano recepito come un’aggressione. A volte basta mettere una mano nella ciotola mentre gli animali mangiano o pestare inavvertitamente la coda. Questi sono grossi cani che basano le loro reazioni su istinto e pulsioni. Poi hanno sentito il sangue e quello ha sicuramente innescato la feroce aggressione. Non sono cani semplici da gestire. Per questi grossi animali servirebbe un patentino. Un certificato di idoneità sia per il conduttore che per il cane”.
Per Risica sono tanti i dubbi da chiarire sulla triste vicenda di Mascalucia. “Questi animali sono puri? Dove e da chi sono stati acquistati? Sono stati lasciati nella villetta? Sono stati mai addestrati? Sono tutte domande a cui bisogna dare una risposta per chiarire come sia potuto succedere che i cani si sono avventati sul piccolo”.
Secondo l’addestratore la fine dei cani è segnata. “So per certo, come ho verificato in altre vicende che la sorte di questi casi sarà l’abbattimento – aggiunge Risica – Una fine terribile per chi come me ama i cani. Ancora di più perché i cani spesso non hanno alcuna responsabilità per la morte del piccolo”.
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