Le 27 riserve naturali dell’isola tornano al centro dell’attenzione e della polemica dopo che in fase di discussione sulla Finanziaria regionale si era perfino rischiato la loro chiusura. A fine anno, infatti, scadranno le convenzioni con i soggetti gestori che sono, per lo più, le associazioni ambientaliste (Legambiente Sicilia, Club Alpino Italiano, W.W.F. Italia, Rangers d’Italia, L.I.P.U., G.R.E., Italia Nostra) che per questa specifica attività impiegano 90 persone.
Adesso la Fisascat Sicilia chiede un incontro all’Assessore Regionale Territorio e Ambiente Toto Cordaro proprio in vista della prossima scadenza delle convenzioni di affidamento prevista per il 31 dicembre 2018.
“Siamo fortemente convinti della necessità di avviare tavoli di confronto per tempo e non immediatamente a ridosso della scadenza delle convenzioni – dice Mimma Calabrò, Segretario Generale Fisascat Cisl Sicilia – il personale delle Associazioni Ambientaliste svolge da anni un servizio di alta professionalità attraverso la conduzione di importanti attività quali conservazione, tutela, recupero ambientale, divulgazione e promozione di una fruizione compatibile all’interno di aree di importante pregio naturalistico del territorio siciliano, assumendo anche, molto spesso, l’importante ruolo di presidi legalità”.
“Abbiamo richiesto un incontro all’Assessore Cordaro per discutere della prossima scadenza delle convenzioni di affidamento ma per affrontare, altresì, gli aspetti connessi alla dotazione di bilancio del capitolo destinato alla gestione del personale delle riserve naturali affidate. Il nostro obiettivo – conclude la sindacalista – è individuare percorsi comuni e condivisi volti a salvaguardare i lavoratori che svolgono un lavoro sociale altamente qualificato all’interno di aree che salvaguardano e promuovono le bellezze naturalistiche della nostra terra contribuendo anche alla promozione dell’immagine della Sicilia, ampliandone l’offerta turistica sia in Italia che all’estero”
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