Addio a Sviluppo Italia Sicilia. Questo pomeriggio l’assemblea dei soci della partecipata ha deliberato la messa in liquidazione della società, nominando Carmelina Volpe, già presidente del Consiglio di amministrazione, commissario liquidatore.
Inutili tutti gli appelli politici di ieri e oggi e tutte le battaglie sindacali delle scorse settimane. La giunta di governo non si è occupata della vicenda lasciando campo libero all’assemblea dei soci che oggi pomeriggio ha proceduto con l’atto di messa in liquidazione.
Con la messa in liquidazione della partecipata tornano a porsi una serie di temi che i sindacati avevano messo sul tavolo nelle scorse settimane ad iniziare dallo stop ai servizi di assistenza alla Formazione e per Garanzia Giovani.
Il sistema della Formazione professionale rischia, infatti, di bloccarsi del tutto in Sicilia. Si potrebbe fermare il sistema di assistenza all’accreditamento gestito proprio da Sviluppo Italia Sicilia.
I 75 dipendenti della società sono in arretrato di ben nove mesi di stipendio ma hanno continuato a lavorare per non creare disagi al sistema intendendo sia la Regione che gli Enti ma adesso non ce la fanno più.
Lo stop all’assistenza all’accreditamento era stato stabilito come forma di protesta ma con la messa in liquidazione della società potrebbe fermarsi tutta la macchina. A pagarne le conseguenze potrebbe essere anche il programma Garanzia Giovani che rischia lo stop di tutti i finanziamenti.
“Se l’incarico fosse stato dato a Sviluppo Italia Sicilia come prevedono la delibera di giunta regionale del 2014 e il comma 2 dell’articolo 35 della Finanziaria 2015 – avevano raccontato i sindacati appena due settimane fa – al 1 marzo il percorso sarebbe già partito e i giovani potrebbe accedere alle provvidenze da 5 a 50 mila euro previste da questo piano. Invece è tutto bloccato”.
Contro le scelte fatte dalla Regione è stata presentata una denuncia per danno erariale alla Corte dei Conti. Il danno deriverebbe dall’aver acquistato con 10 milioni di euro la società per poi farla fallire per assenza di incarichi nonostante la legge. Un secondo esposto per danno erariale i dipendenti lo starebbero preparando a carico proprio della presidente Volpe, che oggi diventa commissario liquidatore. Pronto anche un ricorso al Tar contro l’avviso pubblico di settembre scorso, con il quale la Regione vuole selezionare un soggetto che si sostituisca a Sviluppo Italia Sicilia per l’assistenza nel Piano garanzia Giovani in Sicilia (leggi qui il dettaglio della vicenda), ma la liquidazione della società potrebbe vanificarlo.
“Crocetta chiude Sviluppo Italia Sicilia e nomina commissario chi ha avuto gravi responsabilità nella cattiva gestione della società. Vergogna!” commenta Fabrizio Ferrandelli su Twitter.
E domani della vicenda si occuperà la Commissione Bilancio dell’Ars. “L’incontro in commissione Bilancio con l’assessore Baccei e i dirigenti regionali su Sviluppo Italia Sicilia, in programma per domani, era stato convocato nei giorni scorsi – precisa il presidente Vincenzo Vinciullo. – Domani qualcuno dovrà spiegare la decisione dell’assemblea dei soci di porre la società in liquidazione. C’è una ragione in più per affrontare la discussione. La commissione Bilancio si era impegnata per trovare risorse e consentire il proseguo delle attività anche per Sviluppo Italia Sicilia. Non si capisce perché siano stati adottati due pesi e due misure”.
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