Tutto, adesso, è in mano al Questore ed al Prefetto che sono di fronte ad un grande dilemma. Dopo l‘aggressione ed il pestaggio di Massimo Ursino responsabile di Forza Nuova a Palermo e dopo il fermo di due militanti del centro sociale anomalia accusati di tentato omicidio in concorso con ignoti, la tensione fra frange estreme di destra e sinistra a Palermo cresce e nel mezzo c’è la città e la difficile decisione che dovrà essere presa proprio da Prefetto e Questore.
La tensione sale, dunque, in vista del comizio di Roberto Fiore leader nazionale di Forza Nuova e candidato alle elezioni politiche del 4 marzo. Ad una settimana dal voto Fiore vuole tenere il suo comizio e da Forza Nuova ricordanoc he si tratta di una manifestazione elettorale già programmata da oltre una settimana non certo legata all’episodio del pestaggio di Ursino. Ma è innegabile che alla luce del’accaduto questa manifestazione assume toni diversi.
Da un lato Forza Nuova che chiama a raccolta il suo ‘popolo’ con un comunicato di Fiore che carica di significato proprio il comizio di sabato, dall’altro i piccoli partiti di sinistra come Potere al Popolo, Rifondazione Comunista e perfino Liberi e Uguali che chiedono di vietare la manifestazione inquanto espressione neofascista. Ma come possono prefetto e quesore vietare la manifestazione di un candidato senza incidere sui principi essenziali della democrazia? Non toccava, forse, ad altri impedire la candidatura se c’erano rischi di ‘fascismo’?
Troppi se e nessuna risposta. Qualche che sia la scelta risulterà sempre un rischio. Se la si vieta sarà un attacco ai principi della democrazia e si porrà un precedente che domani potrebbe colpire qualunque forza politica in qualsiasi elezione per ‘motivi di ordine pubblico’. Se inv ece si deciderà di fare svolgere il comizio come è probabile qualsiasi incidente significherà polemiche infine sulla scelta operata.
Si profila, dunque, un comizio blindato dalle forze dell’ordine. Oggi il tema sarà al centro di una riunione in Questura e non è escluso che sulla vicenda possa interve nire anche una riunione straordinaria del Comitato per l’ordine pubblico in prefettura. Si tenterà di convincere Forza Nuova ad ‘evitare’ ma è un tentativo che già si sa non andrà a buon fine. Non resta che scegliere in modo accurato il luogo in modo da evitare ‘agguati’ e scontri e curando che ci sano vie di fuga libere oltre che copertura di sicurezza.
A completare il panorama c’è la reazione del Centro Sociale Anomalia al fermo di due suoi aderenti. Il centro si schiera con i picchiatori e gode del giustificazionismo generale di buona parte della politica locale in un clima pericolo che sembra di riportare agli anni ’70 subito prima dell’esplosione del terrorismo rosso e nero. E sul fermo parla l’avvocato Bisagna che difende da sempre i giovani dei Centri Sociali nelle varie accuse che piovono periodicamente per danneggiamenti, manifestazioni non autorizzate, resistenza alle forze dell’ordine ecc ecc. L’accusa, stavolta, è di tentato omicidio ma l’avvocato parla di “ipotesi accusaoria sproporzionata e vendicativa che cadrà all’analisi dei fatti”.
Resta un aspetto al quale nessuno pensa e sul quale nessuno ha riflettuto fino ad oggi. Il Comizio di Roberto fiore sis arebbe tenuto anche senza questo episodio. Vi avrebbe partecipatoq ualche centinaio di aderenti e simpatizzanti di Forza Nuova e non avrebbe avuto grande eco mediatica. Dopo questa aggressione gli occhi di tutta Italia saranno puntati proprio su quel comizio. Questo è l’unico vero risultato del pestaggio di Palermo
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