L’esercizio provvisorio è in ritardo e arriva solo oggi all’Ars quando mancano 36 ore alla scadenza dei termini ed è rivolta dei deputati.
La giuntra regionale di governo lo ha approvato lunedì sera e trasmesso ieri pomeriggio. Il disegno di legge stabilisce il ricorso per due mesi al bilancio in dodicesimi. Una scelta obbligata alla luce anche del rinvio, da parte della Corte dei Conti, dell’udienza di parifica del bilancio della Regione. La parifica è stata fissata per il 29 gennaio.
Ma il documento è in forte ritardo. “L’esercizio provvisorio con le relative variazioni per l’anno 2021 non può essere esaminato in meno di 24 ore” protestano dalle opposizioni.
“La Regione Siciliana continua a muoversi in maniera confusa e poco chiara anziché intraprendere un percorso virtuoso richiesto da tempo dal governo nazionale. Sul tavolo ci sono 135 milioni dal fondo accantonamento, della legge di stabilità regionale e 225 milioni dal fondo a garanzia degli accordi Stato Regione. Ad oggi non è ancora possibile verificare il rispetto degli impegni, assunti a fine 2019 dal presidente Musumeci, dato che la sua Giunta non ha approvato il bilancio di previsione 2021-2023” dice il deputato regionale del Movimento 5 Stelle e componente della Commissione Bilancio Luigi Sunseri.
“Inoltre – spiega Sunseri – non è stata intrapresa nessuna riduzione della spesa corrente, anzi la si è aumentata durante le variazioni di bilancio. Non è stato proposto nessun ridimensionamento delle partecipate regionali dove addirittura vengono proposte nuove assunzioni di personale. Ad oggi nessuna delle riforme annunciate è stata approvata. Non possiamo navigare a vista. Musumeci e la sua giunta devono prendersi le proprie responsabilità”.
Sullo stesso argomento si registra l’intervento del deputato M5S componente della Commissione Bilancio Nuccio Di Paola che ha aggiunto: “E’ indecente che tale ritardo possa essere imputabile anche al rimpasto della giunta Musumeci”. C’è poi la questione DEFR dove il deputato gelese accusa ancora il governo regionale: “Il Documento di Economia e Finanza Regionale rappresenta un vero e proprio libro degli incubi per i siciliani. Questo documento non punta né sull’ambiente, né sulle fasce più fragili, tanto meno sulla digitalizzazione. In tre anni questo governo regionale ha sprecato 283 milioni di euro. Ci chiediamo cosa ha da dire l’assessore Armao su questo?” – conclude Di Paola.