“La Virgin, il cimitero, Bellolampo, i tributi, l’edilizia… Le inchieste giudiziarie faranno il loro corso, come è giusto che sia, e bisogna attenderne l’esito prima di puntare il dito contro i singoli. Ma è evidente che il sistema di anticorruzione del comune di Palermo fa acqua da tutte le parti”.
L’affondo è del capogruppo di Italia Viva Dario Chinnici “La politica non può voltarsi dall’altra parte o limitarsi ad applaudire le forze dell’ordine, deve semmai controllare, prevenire, capire come si sia arrivati a tanto e perché. Altrimenti l’anticorruzione che ci sta a fare? Bisogna guardare in faccia la realtà e aprire un serio dibattito su come contestare la corruzione che è un vero e proprio cancro per il territorio: come possiamo pensare che un imprenditore decida di investire a Palermo, se non possiamo garantire procedure lineari e trasparenti? L’amministrazione deve affrontare il problema e trovare soluzioni adeguate, assumendosene la responsabilità”
E sul tema interviene anche il Partito Democratico “Le indagini relative al sequestro della Virgin e l’annuncio di una nuova emergenza rifiuti sono l’ennesima prova che l’Amministrazione Comunale di Palermo rischi di andare fuori controllo. Da un anno a questa parte nonostante tentativi di mettere la polvere sotto il tappeto, i quotidiani problemi emergenti non trovano le necessarie soluzioni. Non si tratta di sostituirci al lavoro della magistratura, il PD resta in attesa di esprimersi nel merito delle indagini solo quando i fatti saranno maggiormente chiariti, ma certamente di prendere atto che uno stillicidio quotidiano sta rendendo impossibile l’opera di chi è impegnato per garantire una buona amministrazione. Le troppe indagini della procura sulle attività dell’amministrazione comunale e i rifiuti per strada sono due macigni che vanno rimossi prima che sia troppo tardi”: lo dichiarano Rosario Filoramo, segretario provinciale del Pd e Rosario Arcoleo, capogruppo del Pd al consiglio comunale di Palermo.
La Consigliera comunale del Pd Milena Gentile aggiunge: “I continui episodi corruttivi che interessano gli uffici del Comune di Palermo e le aziende partecipate dimostrano che è necessario intervenire con urgenza nella struttura dell’Amministrazione. Ottimo il lavoro svolto dalla Polizia Municipale, ma non si può delegare alla Procura della Repubblica quello che può e deve essere fatto dalla politica. È improcrastinabile che all’interno della macchina amministrativa venga inserito un ufficio di Audit, costituito da funzionari e dirigenti con elevate competenze, che risponda direttamente al Sindaco e sia svincolato dai servizi e dalle gerarchie interne. Una struttura che abbia il compito di vagliare, a campione e negli uffici a maggiore rischio corruttivo, la correttezza delle fasi del processo amministrativo. Urge, inoltre, che ogni azienda partecipata abbia un ufficio deputato alla disciplina e al controllo dei servizi e che renda conto anch’esso alla struttura di Audit interna all’Amministrazione. Solo una linea di controllo di secondo livello può rendere più efficiente la macchina e fare da deterrente rispetto alle “mele marce” che gettano discredito sui tanti funzionari e dirigenti integerrimi”.
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