si sblocca l’iter per le Zone economiche speciali in Sicilia. Dopo l’approvazione delle Zone Franche Montane arriva una nuova perimetrazione con assegnazione di aree per le Zes che dovrebbero entrare in vigore. Sono solo due rispetto alle tre richieste dalla Regione ma intanto si procede dopo l’allarme stop dei giorni scorsi dovuto al fatto che su 8 approvate nel Paese solo due fossero partite e nessuna in Sicilia.
“Un passo avanti per la definitiva istituzione delle due Zone economiche speciali siciliane. Il governo regionale ha infatti approvato la proposta integrativa al Piano di sviluppo strategico delle Zes, attribuendo agli enti locali, risultati idonei, la superficie non ancora assegnata dopo la prima identificazione e delimitazione” lo annuncia il presidente della Regione Nello Musumeci.
L’ulteriore ripartizione arriva dopo il via libera, ad agosto scorso, del Piano relativo alle Zes della Sicilia occidentale e orientale, con i quali erano stati attribuiti 5.118 ettari rispetto al totale assegnato alla Sicilia di 5.580. La parte restante di 462 ettari è stata assegnata attraverso una manifestazione pubblica, riservata a quei i Comuni i cui territori non erano già inclusi nella delimitazione precedente.
“Si tratta – prosegue il governatore – di una straordinaria opportunità per creare sviluppo e un’economia forte nei nostri territori, anche per tentare di colmare il gap che, purtroppo, ancora esiste tra Nord e Sud. Una grande occasione per offrire alle aziende, che vogliono investire, condizioni vantaggiose attraverso il credito d’imposta, gli sgravi fiscali, le agevolazioni sul lavoro e gli ammortamenti. Abbiamo messo a punto questo strumento con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, dopo che il precedente governo lo aveva praticamente ignorato”.
All’avviso, pubblicato dal dipartimento regionale delle Attività produttive, i Comuni siciliani hanno candidato 73 aree. Di queste 43 sono state dichiarate idonee dalla commissione di valutazione, che ha tenuto conto anche delle zone interessate da interventi di riconversione e anche delle numerose richieste di rimodulazione in diminuzione giunte da alcuni Comuni.
La commissione ha così attribuito alle aree idonee 417,93 ettari – 173,56 alla Zes Sicilia Occidentale e 244,37 alla Zes Sicilia Orientale – lasciando non assegnati 44,07 ettari.
Nella Zes Sicilia occidentale entrano così aree dei Comuni di Caltavuturo, Partinico, Palma di Montechiaro, Misilmeri, Salemi, Campofelice di Roccella, Custonaci, Ravanusa, Calatafimi, Cinisi, Gibellina e Serradifalco.
A Oriente, invece, vengono ammesse le richieste deiComuni di Avola, Militello in Val di Catania, Carlentini, Vittoria, Francofonte, Solarino, Scordia, Floridia, Vizzini, Acireale, Rosolini, Pachino, Troina, Lentini, Palazzolo Acreide, Ragusa, Niscemi, Gela, Mineo e Messina.
Grazie alle superfici non assegnate, la Cabina di regia ha potuto recuperare e includere nelle rispettive Zes di competenza tre aree indicate dalle Autorità portuali e altre due industriali: Porto Empedocle, il porto dell’Arenella a Palermo, Augusta, l’area del consorzio Asi di Caltagirone e la zona di San Cataldo, scalo appartenente al Comune di Caltanissetta.
Estremamente soddisfatto l’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano, che ha coordinato l’intera attività.
“Ad agosto – spiega – avevamo promesso tempi celeri per l’assegnazione della quota integrativa e, grazie allo straordinario lavoro della Cabina di regia, della commissione incaricata per la valutazione e della disponibilità e sensibilità degli enti locali, oggi non solo siamo in grado di redigere la proposta integrativa ai Piani di sviluppo strategico delle due Zes, ma di inviare tutto in brevi tempi a Roma al dipartimento per le Politiche di coesione. Stiamo facendo di tutto perché il 2020 possa essere l’anno dell’istituzione delle Zes siciliane”.
L’intera istruttoria, preparata a costo zero dalla Regione Siciliana, è dunque pronta per l’importante passaggio romano che si concluderà alla presidenza del Consiglio dei ministri, cui spetterà il compito di istituire le Zes siciliane con apposito decreto.
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