Riparte l’iter della finanziaria regionale siciliana. Dopo lo stop alla norma salva ineleggibili che è stata stralciata e verrà analizzata a parte in commissione di merito, può ripartire la discussione sui provvedimenti approvati dalla Commissione bilancio e adesso in aula a sala d’Ercole.
Il collegato ter, terza manovra dell’anno
Il cosiddetto collegato ter è la terza manovra finanziaria della regione del 2023. Serve a mettere a posto i conti siciliani. In particolare contiene due importanti misure di sostegno per le famiglie e per i comuni. La prima norma prevede un contributo alle famiglie al di sotto dei 50mila euro di reddito per compensare l’aumento dei costi dei mutui. Ad erogarlo sarà l’Irfis. Ai Comuni, invece, per la prima volta dopo dodici anni verrà pagata la quarta rata del Fondo Enti locali entro la fine del 2023 dando respiro alle casse degli enti locali. Questi due provvedimenti costano alla Regione 120 milioni di euro.
Polemica sui soldi ai Comuni
Ma sui fondi da destinare ai Comuni è polemica. L’Anci Sicilia, l’associazione che raggruppa proprio i comuni dell’isola critica il percorso intrapreso “Apprendiamo dai mezzi di informazione che ieri all’ARS si sarebbe tenuta una discussione che ha riguardato l’erogazione di risorse finanziarie ai comuni siciliani. Vogliamo evidenziare che l’Associazione dei comuni siciliani non ha preso parte a tale confronto e ritiene che, ancora una volta, si stia utilizzando un metodo che favorisce pochissimi penalizzando tanti” dicono Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell’ANCI Sicilia, che aggiungono: “Auspichiamo che in un momento di grande crisi finanziaria per gli enti locali si abbandoni la logica del contributo e si dia a tutti i comuni l’opportunità di partecipare ad avvisi pubblici e trasparenti che prevedano criteri generali ed astratti”.
“Riteniamo maggiormente legittimo ed equo – conclude il presidente dell’ANCI Sicilia – approvare norme di legge che per l’erogazione di risorse pubbliche agli enti territoriali prevedano la pubblicazione di avvisi pubblici da parte dei singoli Assessorati”.
Stop alle “mancette”
Stop, poi, alla così detta norma delle mancette ovvero i piccoli stanziamenti per fiere, segre e altri eventi nei territori. Il maxi emendamento è stato modificato e diviso in tre macrofondi che verranno gestiti direttamente dagli assessorati attraverso bandi di gara e graduatorie. Le domande per le iniziative potranno essere presentate ai Dipartimenti regionali del Turismo, Politiche sociali e Famiglia, questi ultimi due dipartimenti del medesimo assessorato al Welfare. per Turismo, uno per Politiche sociali e uno per la Famiglia. Complessivamente questi contributi varranno 18 milioni di euro. Gli altri circa 200 milioni di euro disponibili andranno ad Infrastrutture, trasporti ma come verranno impiegati questi fondi è un capitolo ancora da scrivere.
Il tema dei rifiuti
Resta, infine, nella legge la norma che modifica le regole per il piano rifiuti eliminando la distanza minima di 3 chilometri fra un impianto di smaltimento e riciclo e un centro abitato.
La pratica per l’assessore Falcone dovrebbe chiudersi entro oggi ma non c’è certezza che ci si riesca. Bisogna far presto perché poi bisogna avviare la discussione sulla finanziaria 2024 e sul bilancio di previsione che si spera di riuscire ad approvare entro la fine dell’anno per evitare l’esercizio provvisorio
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