L’intervento di riparazione su un tratto del grande acquedotto, che dall’Ancipa porta l’acqua nel centro Sicilia, previsto per oggi 10 luglio dalla partecipata regionale Siciliacque, rientra all’interno di un Piano di manutenzione programmata per eliminare alcune delle perdite di acqua lungo la rete. Lo ha fatto sapere il coordinatore della Cabina di regia regionale per l’emergenza idrica e capo della Protezione civile siciliana, Salvo Cocina.
“L’interruzione – dice – serve sia a riparare una perdita, che viene costantemente monitorata e che appare in aumento, sia per eliminare altre dispersioni minori di acqua su cui si è deciso di intervenire preventivamente. Oggi (ieri ndr), durante la riunione a Palazzo d’Orleans, ho condiviso le riparazioni urgenti e anzi ho invitato Siciliacque a realizzare una maggiore manutenzione programmata in modo da prevenire guasti improvvisi e a potenziare le squadre in modo da ridurre i tempi di interruzione. Anche i sindaci presenti all’incontro hanno convenuto sull’urgenza dell’intervento piuttosto che subire poi un guasto improvviso in pieno agosto”.
I Comuni del Nisseno e dell’Ennese interessati dall’interruzione e i tempi per il ripristino delle forniture sono indicati sul sito di Siciliacque, che si è comunque impegnata a “garantire nei Comuni con situazioni più critiche una dotazione straordinaria per le successive 48 ore al ripristino per un più veloce rientro ai turni di distribuzione.
Avanza lo stato di realizzazione del Piano da venti milioni di euro per l’emergenza idrica in Sicilia: circa il 50 per cento delle opere previste è stato portato a termine o è già in corso di ultimazione. Nello specifico, il 17,31 per cento degli interventi è stato completato, il 30,77 per cento è in corso, per un altro 17,31 si stanno completando le procedure di affidamento mentre il 26,92 per cento è in fase di approvazione e presto sarà effettuata la consegna dei lavori. Questo ha permesso, a meno di un mese dall’approvazione del Piano da parte del dipartimento nazionale della Protezione civile, il recupero, in termini di litri al secondo, già del 50 per cento dell’apporto aggiuntivo previsto dal Piano; un ulteriore 20 per cento si aggiungerà con le opere completate entro la fine di luglio.
I dati sono emersi nel corso della riunione convocata questa mattina a Palazzo d’Orléans dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, con tutti i rappresentanti dei soggetti attuatori (società di gestione, Ati, Comuni) e i componenti della cabina di regia per l’emergenza siccità, presieduta dal governatore e coordinata dal dirigente generale della Protezione civile della Regione Siciliana, Salvo Cocina. “Abbiamo messo in campo ingenti risorse sia nazionali sia regionali – ha detto Schifani – adesso tocca a voi procedere concretamente e speditamente con la realizzazione delle opere. Auspichiamo che tra tutti i soggetti coinvolti ci sia un clima di collaborazione e il nostro stesso spirito di abnegazione. Facciamo ogni giorno tutto quanto in nostro potere per risolvere questa emergenza, sia con risposte immediate alle criticità più urgenti sia con soluzioni più strutturali. A breve, con l’approvazione da parte del Cipess degli accordi con le Regioni per i fondi Fsc, potremo disporre dei 90 milioni che abbiamo previsto per la riattivazione dei dissalatori fissi di Gela, Trapani e Porto Empedocle. Chiedo a tutti il massimo della mobilitazione e un proficuo spirito di squadra. È una scommessa che dobbiamo vincere a livello nazionale”.
“Dati alla mano, stiamo immettendo più acqua nelle reti e questa – ha sottolineato Cocina – è la risposta più importante che possiamo dare ai cittadini di tutta la Sicilia. Lo stato di realizzazione del piano è a buon punto e dobbiamo registrare che buona parte degli interventi già conclusi si deve a Siciliacque, società partecipata della Regione. È in corso, tra l’altro, un ulteriore piano per 28,6 milioni di euro, a carico interamente del bilancio regionale, con il quale stiamo programmando ulteriori interventi che vedranno la luce nei prossimi mesi. Aggiungiamo, inoltre, anche i fondi da 1,5 milioni di euro, quelli già impegnati, ma sono disponibili altri tre milioni di euro circa, per le operazioni di riparazione e acquisto delle autobotti, che servono a sopperire prontamente alle crisi locali”.