L’Ars ha approvato il rinvio delle elezioni nelle ex Province: 31 i voti a favore del ddl, 0 contrari e 2 astenuti; i deputati del M5s non hanno votato, come preannunciato dalle parlamentari Gianina Ciancio ed Elena Pagana, intervenute durante la seduta, criticando “l’ennesimo rinvio”. Il voto è previsto tra il 15 settembre e il 15 ottobre, intanto saranno prorogati gli incarichi dei commissari.

L’ok alla norma di rinvio, già bocciata una volta dall’Ars, era arrivato ieri dalla Commissione Affari istituzionali che aveva esitato il disegno di legge n. 678/A Stralcio sul ‘Rinvio delle elezioni degli organi degli enti di area vasta.

Dopo un primo sì in commissione e dopo uno stop a sala d’Ercole la norma era tornata in commissione per alcune modifiche. In assenza di accordo fra maggioranza e opposizione con voti trasversali, la norma aveva ripreso il suo iter con alterne fortune. Per il governo il voto nelle ex Province era ormai fissato ad aprile ma pezzi della stessa coalizione volevano un rinvio per consentire anche alle amministrazioni locali al rinnovo a maggio di poter partecipare alla scelta degli organi elettivi di area vasta. Adesso quella richiesta è stata esaudita.

“Ho chiesto – dice il parlamentare regionale e componente della commissione di merito Vincenzo Figuccia – che venga convocata la Conferenza Metropolitana, che, nelle more delle elezioni di secondo livello, potrà vedere convocati i Sindaci delle nove province in seno all’Assemblea”.

“Bene – prosegue – aver fissato finalmente la date delle elezioni provinciali di secondo livello tra il 15 settembre e il 15 ottobre ma l’appuntamento sia definitivo e mai più rimandato ponendo finalmente fine alla stagione del commissariamento”.

La certezza del rinvio è arrivata adesso anche se questa norma sembra facesse parte di accordi politici sotterranei maturati durante l’analisi dell’esercizio provvisorio quando proprio le distrazioni di pezzi della maggioranza affossarono il documento economico fondamentale per la Regione. Una sorta di ‘ricatto politico’ al quale il governo non sembrava voler sottostare ma che ha comunque ha avuto i suoi effetti nel lungo percorso di questa e di altre norme. Voti trasversali visto che sul rinvio si sono trovati d’accordo a tratti i capigruppo mentre si sono anche create strane alleanze di voto fra Pd e governo della regione

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