Assunzioni per tornare ad avere non certo la mole di personale di dieci o undici anni fa ma abbastanza personale giovane da essere operativi, bandi di gara per la manutenzione straordinaria di strade e scuole ed entro 5 anni un ritorno a servizi “sufficienti”.
La ex Provincia, oggi Città metropolitana di Palermo, prova a ripartite a prescindere dalla riforma. si perché le competenze sono rimaste le stesse di undici anni fa quando gli enti furono abrogati. Il personale, però, è circa un quarto di allora e manca una guida politica.
Con l’arrivo del sindaco metropolitano Roberto Lagalla alla guida della ex provincia id Palermo, da poco più di un anno, è stato nominato il direttore generale Nicola Vernuccio
“Le funzioni che la legge 9/86 dava alle ex Province regional non sono cambiate con la loro abrogazione. Oggi la Città metropolitana ha gli stessi compiti quindi principalmente strade, scuole superiori, l’ambiente e i servizi di area vasta – dice Vernuccio ospite di Talk Sicilia – ma l’ente è stato depauperato di risorse umane. Infatti stiamo facendo un “sacco” di assunzioni. Ricordo che nel 2008 la Provincia aveva circa 2000 dipendenti. L’anno scorso ne ho trovati 480. Ora con tutta una serie assunzioni stiamo arrivando di nuovo quasi sui 550 dipendenti speriamo entro fine l’anno di arrivare fra 650 e 700 unità che sono le risorse minime per poter tornare a essere efficaci ed efficienti
Ma la province, di fatto si sono fermate
“Abbiamo trovato una situazione di stasi nel senso che al di là della carenza cronica di risorse umane mentre paradossalmente gli enti erano pieni di risorse finanziarie, mancava una guida politica, un indirizzo. Siamo subito ripartiti con la volontà di ricominciare rimodulando anche il personale dipendente. Si è riusciti da un lato a rimettere in moto gli interventi nelle strade provinciali e dall’altro a programmare le azioni”.
Gare d’appalto stradali per 35 milioni
“L’anno scorso sulle strade abbiamo lanciato quasi 35 milioni di gare d’appalto. Abbiamo già definito ora una manutenzione straordinaria per 8 milioni in tutte le strade. E questo è stato possibile grazie alla collaborazione da un lato dei sindaci che sono le sentinelle del territorio e dall’altro dai nostri funzionari che si sono messi veramente a lavorare”.
“Abbiamo realizzato anche un cambio generazionale molto importante della dirigenza. Molti dirigenti per motivi di età anagrafica sono andati in pensione e ne abbiamo nominato quattro dirigenti nuovi. Tutto questo porta un nuovo entusiasmo in questo Ente”
La gestione degli edifici scolastici
“Anche nell’ambito scolastico con tutte le difficoltà del caso, abbiamo iniziato a mettere ordine. Ci sono 172 edifici in tutto il territorio della provincia che noi dobbiamo gestire. Tutte scuole medie superiori. Abbiamo lanciato quasi 50 milioni di interventi col Piano nazionale di Ripresa e resilienza che stiamo portando avanti. Le gare sono state aggiudicate e a breve si apriranno i cantieri”
Il progetto fare comunità
Nell’ambito della collaborazione con i territori si inquadra anche il progetto Fare Comunità
“Sì. Questo progetto nasce proprio dall’idea che è rivolta soprattutto alle aree locali più piccole. l’intento è proprio fare comunità, recuperare il senso che all’interno di un Comune di medie piccole dimensioni ci può essere una ricongiunzione fra l’istituzione locale e i cittadini quindi va a finanziare progetti che mettano assieme associazioni di cittadini e il Comune di riferimento per realizzare opere e progetti: recuperare una piazza degradata, realizzare un orto di comunità, dar vita a servizi ai cittadini, far nascere asili di comunità e così via.
“Abbiamo due tipi di possibilità. La prima è rivolta ai progetti di micro rigenerazione urbana, Quindi, come vi dicevo, associazioni cittadini insieme ai Comuni presentano un’istanza alla Città metropolitana. Altro tipologia di finanziamento sono le cosiddette cooperative di comunità che sono delle nuove figure di cooperative create da poco con la legge regionale siciliana. Ma anche in altre regioni esistono e sono quelle cooperative che si prefiggono invece il compito della gestione vera e propria di alcuni interventi all’interno del territorio, sopperendo all’assenza diciamo di alcune funzioni istituzionali. Si tratta di 20mila euro a fondo perduto in entrambe le ipotesi.
Cosa cambierà con la rinascita delle vecchie province
“Lasciando ai costituzionalisti le valutazioni tecnico giuridiche sarà comunque importante avere comunque di nuovo degli organi democraticamente eletti e quindi espressione diretta dei cittadini all’interno dell’ente. Questo sarà anche una rinnovata attenzione da parte dell’ente alle istanze del territorio perché ovviamente i consiglieri provinciali vengono eletti nelle varie aree territoriali e diventano i portatori di interessi di quel territorio. Quindi da un lato la piena rilegittimazione di questi enti che è una cosa necessaria. Dall’altra la possibilità di avere una guida politica di medio termine dedicata solo alla Provincia, al territorio alla provincia, per cinque anni che può portare avanti un progetto di sviluppo. E questo ovviamente diventa importantissimo rispetto a tutti i nuovi strumenti di programmazione e di pianificazione delle fonti comunitarie, sia nel caso del PNRR, come nel caso dei fondi comunitari, quelli famosi del Fondo europeo di sviluppo regionale, ma anche di altri fondi statali e comunitari di cui sono destinatarie le città metropolitane visto che a livello comunitario le province vengono ormai indicate come gli enti intermedi più importanti nella gestione dei fondi perché hanno la visione di un bacino d’utenza allargato”
Turismo e mobilità integrata
“il territorio provinciale, poi, deve penare alla mobilità integrata e in questo deve essere coinvolta e centrale anche la città di Palermo. Palermo finalmente comprende che non può pensare al proprio sviluppo se non pensa allo sviluppo dell’intero territorio provinciale. Serve una gestione quotidiana per esempio di un forte pendolarismo. la città ha quasi 700.000 abitanti ma ogni giorno viene raggiunta da più di 1.000.000 di persone in totale. Questo significa tanti problemi difficili da risolvere se Palermo non pensa che il proprio sviluppo è collegato a quello dei Comuni che stanno nell’hinterland, che devono assorbire alcune funzioni ma deve anche esportare la conoscenza all’esterno per una migliore mobilità e vivibilità della stessa città. Questa visione strategica dello sviluppo che coinvolge più comuni deve essere armonica e diventa veramente importante per il futuro e per la scommessa che il nostro territorio ha anche nei confronti del resto d’Europa”.
“Per esempio il turismo: non si può pensare al turismo di Palermo se non pensiamo al turismo di Cefalù, alle Madonie. abbiamo un sistema che ci permette di mettere insieme, nella stessa offerta, mare e montagna. Non possiamo pensare al turismo di Palermo se non pensiamo a come gestiamo i nostri trasporti quindi l’aeroporto, il porto. Per questo stiamo facendo un progetto che riguarda la c creazione di una app che permetta al turista, per esempio olandese, direttamente da Amsterdam a fare tutti i biglietti per il suo percorso turistico, dal biglietto aereo, al biglietto dell’autobus, al biglietto del treno, in modo tale che chiunque sia già collegato nel suo percorso turistico e deve essere programmato prima di arrivare nel suo territorio”
Di tutto questo cosa vedremo nei prossimi mesi
“Le azioni già in corso sono innanzitutto rendere totalmente fruibile la SP nove che è quella dell’asse delle Madonie. Poi faremo partire nel più breve tempo possibile i cantieri sulla SP 37 che è l’asse famosa che passa da Belmonte Mezzagno ma poi si collega a tutto l’hinterland. A seguire abbiamo l’altro progetto riguarda la SP 4 è che è invece quella dell corleonese con la Corleone fino a Partinico.
La pedemontana “leggera”
“Stiamo affidando, poi, a livello di progettazione la possibilità di avere una Pedemontana “leggera”. Non parliamo del progetto regionale di Pedemontana ma di un asse che colleghi gli assi viari provinciali che stanno all’esterno del circuito metropolitano di Palermo città in modo tale da poter dare un’alternativa a tutti i nostri cittadini che da Villabate vogliono andare verso Trapani “scavalcando” del tutto la circonvallazione.
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