La data precisa per il rimpasto in giunta ancora non c’è ma il cambio nel governo Musumeci ci sarà ed abbastanza presto. Esiste uno spartiacque preciso: non avverrà nulla fino al 10 giugno poi via alle danze delle richieste, delle trattative e, infine, delle sostituzioni.
Quattro i posti in ballo. Due nuovi assessori dovranno essere nominati obbligatoriamente ai Beni culturali, dopo la scomparsa di Sebastiano Tusa, e al Turismo, visto che Sandro Pappalardo è nominato al vertice dell’Enit già da un po’ e non può restare. Da Forza Italia, poi è praticamente annunciata la richiesta di sostituzione di Gaetano Armao, il Vice Presidente ed assessore all’Economia nel mirino del commissario azzurro e presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, che già in campagna elettorale lo aveva definito un ‘ex assessore’ perché sosteneva Salvatore Cicu, salvo poi scusarsi con Cicu e non con Armao. L’altro uomo in possibile uscita è Edy Bandiera perchè a Forza Italia serve spazio per dare risposte politiche a chi si è speso proprio durante l’ultima campagna elettorale
E di accordi politici ne sono stati fatti parecchi macinando chilometri in giro per la Sicilia. Si va da Sicilia Vera di Cateno De Luca fino a Sicilia Futura dell’ex ministro Salvatore Cardinale raggiunta per il tramite proprio di De Luca nella nota cena di Caltanissetta raccontata da BlogSicilia.
Proprio questo rinnovato asse De Luca-Cardinale potrebbe risultare rilevante tanto da portare alla costituzione di un nuovo gruppo all’Ars.
Ci sono, poi, le legittime richieste di spazio che potranno arrivare da dalla Lega, formazione non rappresentata in giunta e da Fratelli d’Italia che ha Pappalardo ma potrebbe chiedere una seconda poltrona oltre alla sostituzione dell’uscente. Per quanto riguarda la Lega, però, si potrebbe continuare a parlare di appoggio esterno o almeno questa sarebbe l’idea del Commissario Candiani che al momento preferisce evitare un impegno diretto nella giunta regionale.
Insomma le richieste sono tante al punto che anche gli stessi 4 posti in palio potrebbero non bastare. E nel circo del ‘si dice’ qualcuno fa notare anche che ci sono forze centriste la cui rappresentanza in giunta è superiore al peso specifico in maggioranza lasciando intendere che potrebbe essere messo in discussione un posto fra Cordaro e Lagalla. Uno stravolgimento in realtà poco probabile.
C’è poi il gioco delle deleghe visto che gli autonomisti di Lombardo pressano per spostare Scavone dal Lavoro ai Beni Culturali o, in seconda battuta, al Territorio solo per fare un esempio. Dall’entourage del partito degli autonomisti, però, smentiscono questa ricostruzione e le voci che circolano sul tema. Proprio sui Beni Culturali, inoltre, esiste già un’Opa. Si torna, infatti, a fare il nome di Carmelo Briguglio, quello stesso Briguglio che quando venne indicato come successore di Tusa lo scorso 14 marzo in contrapposizione all’ipotesi Davide Rampello si indispettì (con 24 ore di ritardo e senza mai una dichiarazione ufficiale per lui che ‘conosce i media’).
A distanza di due mesi e mezzo è sempre lui in pole position. Ma nulla, comunque, accadrà fino al 10 giugno, come detto, quando la Regione Siciliana ricorderà proprio l’assessore ai Beni culturali Sebastiano Tusa, a tre mesi dalla tragica scomparsa nell’incidente aereo in Etiopia. Nella Cattedrale di Palermo, si terrà una messa di suffragio, celebrata dall’arcivescovo Corrado Lorefice. A seguire, nel Palazzo d’Orleans, sono previsti gli interventi commemorativi del governatore Nello Musumeci, del sindaco di Palermo Leoluca Orlando, del rettore dell’Università Fabrizio Micari e dello scrittore e storico Valerio Massimo Manfredi.
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