Non ci sarà il rimpasto nel governo della Regione siciliana. Almeno non adesso. Troppe tensioni , troppi diktat, troppe incognite che rischierebbero di aprire una fase di revisione pericolosa per una maggioranza che ha dimostrato di non essere solidissima.
Passa la linea FdI ma con fiducia al governatore
Così passa la linea di Fratelli d’Italia ma con una chiara e netta fiducia espressa nei confronti Schifani. E se è vero che il partito della Meloni riesce, ancora una volta, a blindare i suoi assessori, per la prima volta è anche costretto a mollare su un punto: la richiesta della sostituzione dell’assessore leghista Mimmo Turano.
Il vertice di maggioranza
Sono gli effetti di una difficile culminata in un vertice di maggioranza tenuto ieri pomeriggio a Palermo d’Orleans. Un vertice, che fa sapere una nota ufficiale, si è svolto, “in un clima di totale serenità e di condivisione del programma di governo”
La riunione di maggioranza, convocata dal presidente della Regione Renato Schifani, alla quale hanno partecipato i capigruppo e i segretari regionali della coalizione di centrodestra, non era annunciata anche se necessaria e facilmente prevedibile.
Pieno sostegno a Schifani
“Nel ribadire il pieno e convinto sostegno al governo regionale, si è determinato – continua la nota – di individuare la data delle consultazioni elettorali per l’elezione dei presidenti delle Province nella primavera del prossimo anno, auspicando la tempestiva approvazione della legge di riforma.
È stato condiviso, inoltre, l’emendamento predisposto dal governo sul tema del sostegno finanziario ai Comuni nei territori dove ricadono i Parchi archeologici e, nel contempo, il presidente della Regione ne ha comunicato il contenuto al presidente dell’Ars”.
Tutti gli assessori restano al loro posto
“Il presidente Schifani ha confermato la piena fiducia a tutti i componenti della giunta, anticipando che, in occasione della prossima seduta, stimolerà gli assessori a portare al più presto all’esame del governo le riforme dei settori di loro competenza”.
Un vertice al mese
Infine “Il tavolo ha concordato di tornare a riunirsi con cadenza mensile”. Un vertice al mese, dunque, che vedrà a luglio il tagliando alle riforme richieste dal Presidente, e, probabilmente a settembre, tornerà ad aprire il ‘vado di pandora’ del possibile rimpasto. Nel frattempo la maggioranza, come da programma immaginato da Schifani già qualche tempo fa, potrebbe vedersela al suo interno con obiettivo, però, il Comune di Palermo
Commenta con Facebook